Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita.
Questo aforisma di Confucio, a dire il vero non troppo pertinente, mi è tornato in mente mentre leggevo questo post pubblicato su LinkedIn da Bianca Arrighini, la giovane CEO & Co-Founder – parlando come magno, amministratrice delegata e cofondatrice ;-) – di Factanza Media. L'ho trovato talmente interessante da volerlo condividere mentre pratico quello che per me è l'hobby principale, il blogging, senza essere ormai più soggetta all'influsso di qualcuno che aveva come regola di vita "prima il dovere e poi il piacere"... il che sarebbe pure sensato, se solo non ci fosse sempre qualcosa da dover fare che sposta continuamente un po' più in là il momento in cui potersi abbandonare al piacere, con il rischio di beccarsi un esaurimento nervoso ben prima di arrivarci.
Anche il tuo tempo libero è diventato un lavoro?
Siamo passati dal “lo faccio perché mi piace” al “lo faccio se mi torna utile”, trasformando anche lo svago in una nuova forma di produttività.
Per molte persone, l’idea di avere un hobby inizia a sbiadire con l’ingresso nell’età adulta: quando cresciamo mettiamo da parte le passioni, e il tempo libero smette di essere uno spazio di svago per diventare una risorsa da ottimizzare.
Così, anche le attività che un tempo ci davano gioia iniziano a essere valutate in base a cosa “restituiscono”: guadagno economico, visibilità sociale, crescita personale.
Già abbiamo poco tempo libero, poi viviamo in un’epoca in cui persino questo deve “valere qualcosa”. Ma non tutto deve trasformarsi in un contenuto, in un progetto, in un secondo lavoro.
Un hobby è (o dovrebbe essere) uno spazio senza obiettivi, senza performance, senza giudizio.
Forse è il momento di riprenderci uno spazio che non serva a niente, in cui non dobbiamo performare o migliorare.
E magari, proprio lì, tra un’ora "persa" e uno spazio di leggerezza, possiamo ritrovare qualcosa che ci stiamo perdendo: il piacere di fare, senza dover essere (o valere) niente.
E questa è la trascrizione del testo contenuto nel carousel.
Quando ho smesso di avere un hobby?
C'è chi colleziona figurine, chi va in bici, chi suona uno strumento musicale.
Quasi tutti, da bambini, abbiamo avuto un hobby: un'attività che abbiamo coltivato per il solo piacere di farla, senza farci troppe domande.
Ma perché a un certo punto diventa così difficile portare avanti una passione?
Man mano che si avvicina l'età adulta, molte persone tendono a lasciare indietro i propri hobby. La sensazione è quella di non avere abbastanza tempo: eppure, gli italiani dispongono in media di circa 4 ore e 54 minuti di tempo libero al giorno (nel tempo libero si considera la vita sociale, divertimenti e attività culturali, riposo e tempo vuoto, sport, attività all'aperto, partecipazione sociale e religiosa, passatempi, giochi, uso di mass media... fonte: Istat x Il Sole 24 ore, 2019).
MA NON SOLO
Il tempo inizia a sembrare una risorsa che va "sfruttata": non c'è un minuto da perdere. Ogni attività deve diventare un'occasione di crescita, miglioramento, guadagno o produttività. Anche il tempo libero, quindi, si riempie di doveri mascherati da svago e gli hobby vengono spesso visti come una competizione, una gara, un risultato da raggiungere.
Correre non è più solo un modo per sfogarsi o staccare, diventa allenamento per una maratona; lavorare a maglia non serve più a rilassarsi, ma a costruire un personal brand e vendere le proprie creazioni o postarle sui social. E se la propria passione non conduce a un tornaconto, o porta dei risultati misurabili, si tende a lasciarla indietro.
Ma avere un hobby in età adulta non dovrebbe essere un lusso o qualcosa da coltivare solo se si è bravi a farla. Anche perché, avere un hobby ci aiuta a stare meglio con noi stessi. Significa riservarsi uno spazio solo per sé, in cui si può sperimentare e, soprattutto, sbagliare. È uno spazio in cui la performance, per definizione, si può lasciare da parte.
Benissimo: ma a 30, 40, 50 anni come lo trovo un hobby?
- Uno degli errori più comuni è scegliere un hobby per come vorremmo apparire, anziché per ciò che ci piace davvero
Proviamo a partire da quello che ci emozionava o ci faceva stare bene quando eravamo bambini: quali attività ci facevano perdere la cognizione del tempo, sentire leggeri, curiosi e presenti?- Anche provare qualcosa di nuovo può farci bene, ma bisogna iniziare poco per volta
Se ti incuriosisce l'arrampicata ma non hai mai camminato su un sentiero, comincia con un'escursione facile: prendere confidenza gradualmente è il modo migliore per costruire una nuova abitudine senza trasformarla subito in una sfida.- Le aspettative vanno ridimensionate
Spesso abbiamo paura di essere scarsi e ci infiliamo in decine di attività diverse, sperando di trovarne una che ci venga bene. Ma iniziare una cosa alla volta, con costanza, è molto più utile che provarne dieci e abbandonarle tutte. Un hobby richiede tempo, e soprattutto pazienza.- Non tutto deve trasformarsi in un lavoro, in una fonte di guadagno o in un contenuto da condividere
Avere un hobby significa anche smettere di pensare in termini di performance: possiamo fare qualcosa semplicemente perché ci piace farla. E non esistono passioni piu "passioni" di altre: ognuno le vive a modo suo.
Gli hobby stimolano la mente, alleviano lo stress, aiutano a riconnettersi con il corpo, migliorano l'umore, e possono perfino facilitare la concentrazione sul lavoro. Ritrovare un hobby, in fondo, è anche un modo per tornare a sentire chi siamo, quando non stiamo "funzionando" per qualcun altro.

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