Stavo quasi per mandarlo cordialmente a quel paese, visto che di questi tempi non si può "viaggiare" neppure fino al paese vicino se non per giustificati motivi (e il turismo non è certo tra questi)... quando sul finale è comparso in sovraimpressione un messaggio positivo e di buon senso: «Restiamo a casa ora per tornare a viaggiare al più presto!».
Mi sono intristita ancora di più guardando questo video che passa in rassegna alcuni scorci di Milano (fotografati da Sergione Infuso) semideserti, mentre di solito brulicano di gente: Piazza Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele, i Navigli, la Stazione Garibaldi dove transitavo tutti i giorni per andare e tornare dal lavoro...
... ma poi la mia mente è andata alle persone ricoverate in terapia intensiva con il COVID-19, che non possono essere avvicinate da nessuno tranne da medici e infermieri adeguatamente equipaggiati, non certo da parenti e amici che quando va bene possono mettersi in contatto con loro solo tramite videochiamate, nei casi più tragici per darsi l'ultimo saluto... e la mia tristezza si è tramutata in vera e propria angoscia. Tutto avrei potuto immaginare, tranne che la regione in cui vivo, il mio paese, il mio pianeta dovessero affrontare una crisi così terribile nel tecnologicamente avanzato ventunesimo secolo. Quando finirà tutto questo? In ogni caso, credo che nulla sarà più come prima.
Nessun commento:
Posta un commento