L'altro giorno, in occasione della seconda prova scritta dell'esame di maturità, che per gli studenti del liceo classico prevedeva latino e greco, su Facebook si parlava di frasi che hanno senso sia in italiano sia in latino, ma i due significati sono completamente diversi.
- I vitelli dei romani sono belli in latino non vuol dire che nell'antica Roma i cuccioli di mucca avessero un aspetto particolarmente gradevole, bensì «Va', o Vitellio, al suono di guerra del dio romano».
- Cane Nero magna bella Persica non racconta di un fedele mammifero domestico dal pelo che più scuro non si può intento a cibarsi di una pesca (persica, in dialetto romanesco), ma si traduce «Canta, o Nerone, le grandi guerre persiane».
- Magis ter meus asinus est scritto così vuol dire «Il mio asino mangia più di tre volte», ma se scrivi magister tutto attaccato il senso diventa «Il mio maestro è un asino».
- Mala mala mala sunt bona può significare «Le mele fanno bene alla guancia dolorante» o anche «Le mele marce fanno bene alla guancia».
- Infine, la frase «In subita procella, invoco Te, nostra Divina Stella», opera del poeta e drammaturgo secentesco Gabriello Chiabrera, si può leggere col medesimo significato tanto in latino quanto in italiano (quest'ultimo abbastanza aulico e arcaico).
P.S.: Il titolo del post è una celeberrima citazione de I promessi sposi, e l'immagine di apertura l'ha pubblicata maurizzz su Flickr.
L'immagine di apertura è stata scattata a Santarcangelo di Romagna (si distingue chiaramente il parco Clementino e le mura che sovrastano lo sferisterio, sullo sfondo. Quindi presumo che Maurizzz sia un mio conterraneo :)
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