Negli ultimi giorni il professor
Guido Saraceni ha commentato con il consueto acume due recenti notizie di cronaca: riguardo alla
prima – un padre separato è stato denunciato per abbandono di minore dopo aver preso il volo per le vacanze piantando in asso all'aeroporto di Catania il figlio quattordicenne non in regola coi documenti –
ha scritto...
Questo curioso fatto di cronaca ci ricorda che fare un figlio ed essere un padre sono cose profondamente diverse.
Procreare non significa necessariamente essere più saggi e maturi degli altri, non significa automaticamente essere responsabili, non significa essere in grado di educare e di amare i propri figli.
Come scriveva, più di trenta anni fa, un grande filosofo contemporaneo: non mi dire che sei puro come un giglio, che sei un padre e che hai un figlio, credi che basti avere un figlio per essere un uomo e non un coniglio?
Pensateci la prossima volta che siete tentati di dire a qualcuno "solo chi ha un figlio può capire". La genitorialità non si limita alla procreazione, capita persino che non abbia nulla a che fare con essa.
... mentre riguardo alla
notizia del padre adottivo che si è visto annullare la pena dell'ergastolo perché il figlio che ha ucciso non era il suo "vero" figlio
ha scritto:
Una volta detto che i giudici si sono limitati ad applicare la legge, e non sono quindi in alcun modo responsabili per questo scempio, credo che sia arrivato il momento di porre mano al codice penale per porre fine alla assurda sperequazione che separa, ancora oggi, figli adottivi e figli "naturali".
Perché i bambini sono di chi li cresce.
Anche - e soprattutto - quando non li merita.
Restando in argomento, mi è tornata in mente la
notizia da cui ha preso spunto qualche settimana fa
Massimo Gramellini per uno dei suoi
Caffè: un padre e una madre di Eraclea hanno consegnato il figlio diciottenne alla giustizia quando si sono resi conto che era stato proprio lui, sotto l'effetto di alcol e droga, a investire e uccidere un turista sloveno senza prestargli soccorso. Il giornalista conclude così:
Per i due rei confessi chiedo il massimo della pena: li si obblighi a tenere un corso di educazione civica a tutti quei genitori che mettono la difesa del pupo e del buon nome della casata davanti a qualsiasi cosa e anche a qualsiasi coca.
[L'immagine che apre il post è stata pubblicata su Facebook da
James Fell, e mostra una slide che mette a confronto il modo di essere genitori nel 2017 – un lunghissimo sproloquio che ho rinunciato a tradurre, anche perché ho il sospetto che sia volutamente non del tutto sensato – con quello tipico delle generazioni precedenti alla nostra: «
Dagli da mangiare qualche volta» ;-)]
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