giovedì 28 settembre 2017

Bravo Edoardo!

Sabato sera ero a casa, con il televisore acceso su Raiuno, e seguivo distrattamente la seconda e ultima puntata del varietà musicale Un, due, tre... Fiorella!, condotto dalla cantante Fiorella Mannoia. A un certo punto la mia attenzione è stata catturata dal monologo interpretato dall'attore Edoardo Leo, che ho già apprezzato tra l'altro in Buongiorno papà (dove era anche regista), Smetto quando voglio 1 e 2 (aspetto con ansia il terzo capitolo) e Loro chi?. Essendomene persa la parte iniziale, ho voluto recuperarlo su RaiPlay; se ti interessa, puoi vederlo qui. Eccoti comunque la trascrizione del passaggio saliente:
Tra le tante cose difficili della vita c'è quella di riuscire a comportarsi in modo lecito senza destare sospetti. Se io entro in una libreria, evito di avere già un libro sottobraccio: mi sentirei osservato. Se un lunedì mi sento poco bene, evito di presentare il certificato medico e lavoro lo stesso, perché il lunedì è ormai per definizione il giorno in cui tutti stanno poco bene per allungare il weekend, e a me secca essere coinvolto in questa usanza.
È difficile, dicevo, comportarsi in modo lecito senza destare sospetti. Il mio rancore verso i disonesti non dipende solo dal fatto che ci danneggiano materialmente, ma che ci rendono complicata la nostra esistenza di onesti. I criminali o i deviati che rubano o violentano i bambini non colpiscono soltanto le loro vittime, ma danneggiano tutti noi, che dobbiamo rinunciare a delle azioni pulite perché loro le hanno sporcate.
[Il brano di Luca Goldoni sul quale è basato il monologo, intitolato La minorenne, è questo, ancora attualissimo nonostante siano trascorsi quarant'anni esatti dalla pubblicazione del libro Cioè da cui è tratto]
Ma è notevole pure l'altro pezzo messo in scena da Edoardo nel corso della serata. Un uomo va a fare la serenata alla fidanzata Nina, ma non per chiederle di sposarlo come vuole la tradizione, perché non può, almeno per il momento: le confessa infatti che il supermercato dove lavorava, e che è appena passato a una multinazionale cinese, ha tagliato il personale incluso lui, e «senza stipendio fisso quello della banca ha detto che il mutuo non ce lo dà». L'amore non basta, purtroppo: per costruire una vita a due ci vogliono i soldi, e «i soldi li danno solo a chi i soldi già ce li ha».

Nessun commento:

Posta un commento