Ne sa qualcosa la giornalista di Sky TG 24 Paola Saluzzi, la quale è stata sospesa dall'emittente per aver pubblicato – non in veste ufficiale, bensì in qualità di semplice tifosa – un tweet al vetriolo sull'ex pilota ferrarista Fernando Alonso, reo di avere in un certo senso sputato nel piatto dove ha mangiato fino all'anno scorso: lo spagnolo ha affermato di non avere rimpianti per l'addio alla Ferrari perché «stufo di arrivare secondo». E visto come sono andate le cose negli ultimi anni, non me la sento di dargli torto... Ma la rossa Saluzzi, evidentemente appassionata della rossa di Maranello, ha replicato piccata con dovizia di hashtag come segue:
#Alonso @ScuderiaFerrari gli e' tornata la memoria e si e' ricordato di quanto sia #arrogante e #invidioso #pezzodiimbecilleUn tweet criticabile non tanto per l'epiteto in sé, a mio avviso, quanto per la sgradevole allusione alla preoccupante anche se temporanea amnesia che ha colpito il pilota in seguito a un incidente capitatogli a febbraio mentre era al volante della sua nuova McLaren: un'autentica caduta di stile da parte di una giornalista che ho sempre apprezzato per la sua classe e il suo senso della misura, oltre che per la sua professionalità.
Fatto sta che la cosa è giunta all'orecchio del diretto interessato, il quale al termine delle qualifiche dell'11 aprile scorso si è rifiutato di parlare ai microfoni di Sky. Che si sia negato per ripicca lo conferma un altro tweet, questa volta della giornalista Rai Stella Bruno:
Alonso non ha parlato con Sky pretende le scuse per un assurdo e offensivo(a mio parere) tweet di Paola Saluzzi!!!!Resasi conto della gaffe, la Saluzzi ha cancellato il tweet incriminato, ha fatto mea culpa e si è scusata più e più volte... ma si sa, la Rete ha la memoria lunga. E siccome l'emittente che dà lavoro alla giornalista è la stessa che detiene i diritti televisivi della Formula 1, e quindi ha tutto l'interesse a non inimicarsi le stelle della categoria, inesorabile è arrivata la sospensione, che comunque dovrebbe terminare lunedì prossimo.
Insultare pubblicamente qualcuno è in ogni caso deplorevole... ma scommetto che, se la Saluzzi non avesse preso di mira un personaggio che rientrava negli interessi economici della sua azienda, non sarebbe stata giudicata così «irresponsabile», e avrebbe finito per passarla liscia. Sembra pensarla così anche Massimo Gramellini, il quale al riguardo ha scritto...
La giornalista viene punita perché un suo gesto evitabile, ma comunque privato, ha interferito con gli interessi economici del gruppo per cui lavora. La buona educazione torna sorprendentemente a essere considerata un valore, a patto però che sia utile agli affari. Ai tempi dei telefoni a muro venivamo invitati a comportarci bene per non guastare il buon nome della famiglia. All'epoca dei social network, per non ledere gli interessi dell’azienda. Un gran bel progresso.[UPDATE del giorno dopo: avendo letto questo articolo, tenevo a sottolineare che invece non la penso affatto come Gramellini quando scrive «In ogni caso gli ha dato dell'imbecille su Twitter, non in televisione». Come se Twitter fosse l'equivalente del bar sport sotto casa e non invece un social network di rilievo sempre maggiore]
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