I tabelloni che ho fotografato con il cellulare riportavano frasi fin troppo eloquenti nel loro essere troncate prima della fine: pressoché impossibile restare indifferenti. «Ma va', un ritocco al rossetto non ha mai ucciso ness», e poi un guanto da motociclista sull'asfalto. «Guarda quella al semaforo, non è uno schian», e lo specchietto retrovisore di una moto. «Pronto? No che non mi disturbi, sto guidan», e l'immagine di un tenero orsacchiotto di peluche. (Ovviamente quest'ultimo manifesto si riferiva alla pessima abitudine, già da me biasimata su questo blog, di telefonare mentre si guida; c'è chi manda addirittura sms, assurdo. :-S A proposito, tempo fa è stato dimostrato che di fatto al volante non c'è auricolare né vivavoce che tenga: che si abbiano o meno le mani libere, parlare al cellulare distrae parecchio, è innegabile) Altri fattori, corrispondenti ad altrettanti soggetti della campagna stampa, che influiscono negativamente sui tempi di reazione e sulla soglia di attenzione: fumarsi una sigaretta, armeggiare coi comandi dell'autoradio, togliersi la giacca, leggere il giornale (questa poi... ma si può?! :-S).
Infine, sempre in tema di sicurezza stradale... un'altra campagna ancora più scioccante, in questo caso mirata a sensibilizzare gli amanti delle due ruote circa l'importanza di indossare e allacciare il casco, l'ha segnalata mesi fa Sara... e quindi colgo l'occasione per riportare questo impressionante manifesto. La scritta dice: «Non mi piace indossare il casco, mi rovina i capelli»... :-S
Grazie della segnalazione. Ottimo post, come sempre :)
RispondiEliminaMa figurati... grassie a te, troppo buona! :-)
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