lunedì 12 gennaio 2009
Quando la crisi diventa tangibile
Ieri sono andata a pranzo fuori con i miei per festeggiare il compleanno di mamma. Abbiamo optato per il nostro ristorante di pesce di fiducia, quello che di solito era sempre pieno la domenica, tanto che volendo trovare posto era pressoché indispensabile prenotare. Questa volta, invece, i tavoli occupati erano sicuramente meno della metà. Sarà che la gente si è messa a dieta per liberarsi dei chili presi con i bagordi natalizi... oppure lo scarso affollamento del locale non era che uno degli effetti dell'incalzante necessità di tirare la cinghia? Propenderei per la seconda ipotesi, ahimè... E pure il fatto che, a quanto sembra, i saldi stiano andando bene non mi sembra così positivo: si sa che il consumatore medio, dovendo soddisfare un bisogno non particolarmente pressante, è incline ad aspettare gli sconti per mettere mano al portafoglio, e per giunta nelle ultime settimane molti commercianti si sono visti costretti ad attuare iniziative straordinarie (promozioni a tappeto, prolungamento dell'apertura dei negozi) pur di riuscire a vendere. Insomma, mi sa che, per poter trarre conclusioni significative sulla situazione, si dovrebbe considerare un lasso di tempo più esteso...
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la crisi tangibile è nel mio frigo!!!!
RispondiEliminaI prossimi mesi sicuramente saranno fondamentali.
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