martedì 13 gennaio 2009

Probably is not certainly

La scorsa settimana, leggendo un post di Ivan Scalfarotto, sono venuta a conoscenza dell'iniziativa promossa dalla giornalista inglese Ariane Sherine. Questa era rimasta a dir poco interdetta notando, sulle fiancate di molti autobus londinesi, gli annunci pubblicitari di un'organizzazione religiosa che nel suo sito mette in guardia nei confronti dei terrificanti castighi eterni riservati a chi rifiuta la parola di Gesù. Ciò le ha suggerito l'idea di organizzare una contro-campagna basata sullo slogan «There's probably no God. Now stop worrying and enjoy your life».
Adesso gli autobus "atei" sono arrivati pure in Italia, per la precisione a Genova, per iniziativa della UAAR... ma il messaggio veicolato è ben diverso da una traduzione letterale dell'originale inglese: «La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno». Personalmente anch'io, come Massimo Mantellini, condivido le osservazioni di Ilaria in merito, pur non essendo atea come lei.
Un caso ancor più sconcertante di traduzione diciamo così "infedele" riguarda il film The Millionaire di Danny Boyle, e Andrea Pomini lo illustra dettagliatamente qui.
Pur non essendo certo una professionista del settore, ultimamente anch'io mi sono data da fare con la traduzione dall'inglese all'italiano. Qualche settimana fa, infatti, ho ricevuto da Plaxo (non molto diverso da Facebook, ma assai meno "tentacolare" e quindi più rassicurante, a mio modo di vedere... anche se lo frequento ben poco) un invito a contribuire alla traduzione dell'interfaccia, attualmente disponibile soltanto in inglese, accedendo al portale rosetta.plaxo.com (in chiaro riferimento alla Stele di Rosetta, quella che permise a Champollion di decifrare i geroglifici). È quel genere di proposte di fronte alle quali, chissà perché, non ce la faccio a tirarmi indietro... e perciò ho sporadicamente dedicato un po' del mio tempo, non molto in verità, a tradurre qualche decina di frasi, senza ovviamente aspettarmi nulla in cambio. E invece... qualcosa è arrivato: un e-mail da parte della direttrice del settore globalizzazione di Plaxo (proprio a me, che mi sono sempre considerata tendenzialmente no-global! ) in cui mi veniva comunicata la mia ricompensa per aver aderito al progetto di traduzione: il mio account su Plaxo è stato convertito per un anno alla versione Premium, che offre numerose funzionalità in più. Questo "riconoscimento" mi ha fatto piacere, soprattutto perché del tutto inatteso... peccato solo che io non abbia ancora minimamente usufruito della mia Premium Membership!

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