Stamattina, aprendo Facebook, mi sono imbattuta in questo post scritto da Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, Mind, National Geographic Italia e National Geographic Traveler.
Il 5 agosto 1945, il colonnello Paul Tibbets si preparava a una missione pericolosa, storica, e orrenda. La mattina successiva il suo aereo avrebbe sganciato su Hiroshima la prima bomba atomica della storia, Little Boy, che avrebbe raso al suolo la città causando nell’immediato decine di migliaia di vittime.
Consapevole dell’importanza della missione, Tibbets decise di dare all’aereo il nome della madre, Enola Gay Haggard, che dipinse sulla carlinga del bombardiere B-29. Figlia di Alfred Allen Haggard e Mary Luvena Wareham, era stata chiamata così, pare, dal nome della protagonista di “Enola; or her fatal mistake”, un romanzo di Mary Young Ridenbaugh pubblicato nel 1886 che il padre aveva letto durante la gravidanza della moglie, la quinta.
Ora, il Dipartimento della Difesa ha deciso di cancellare dal sito ufficiale del Pentagono la foto dell’aereo che bombardò Hiroshima.
Come? No, che avete capito? Non certo per il terrificante esito del bombardamento.
Seguendo alla lettera l’ordine esecutivo di Trump che ha imposto la cancellazione di tutte le politiche DEI, di diversità, equità e inclusione, l’Enola Gay è stato eliminato perché il nome richiama l’omosessualità.
Buona domenica anche a voi.
La faccenda mi pare allucinante, anche perché Gay, oltre ad essere il secondo nome della madre di Paul Tibbets, in inglese è anche un aggettivo, sia pur obsoleto, che vuol dire "allegro". Del caso Enola Gay ne ha parlato anche Il Messaggero. In seguito vari miei "facciamici" hanno condiviso un post che riporta l'elenco esaustivo, fin troppo eloquente, delle parole vietate, cancellate dai siti federali e da non usarsi in futuro.
Questa questione può sembrare relativamente marginale rispetto ad altri disastri che sta combinando o preparando il governo Trump... ma, come insegna Nanni Moretti, le parole sono importanti!
Ancora a proposito del governo Trump, condivido la traduzione di un post pubblicato su Tumblr da existennialmemes...
Ascoltate, se un Cattivo Presidente può arrivare e toglierci i diritti e noi dipendiamo da un Buon Presidente che lo sostituisca tra quattro anni per restituirceli, allora noi non abbiamo alcun diritto.
Se i politici possono prenderli o distribuirli, allora non sono "inalienabili" e non sono "diritti".
Non abbiamo diritti inalienabili, abbiamo privilegi condizionati, suddivisi in base ai capricci di chi detiene attualmente le redini.
E se vogliamo avere dei veri diritti, allora dobbiamo costruire un sistema in cui nessuno abbia il potere di toglierceli, tanto per cominciare.
... e il post in cui un mio "facciamico" chiarisce la faccenda dei dazi.
I dazi spiegati ai bambini.
Immagina che tu abbia un amico in America che ama tantissimo la pizza che fai con la tua mamma in Italia. Ogni volta che gliela spedisci, lui ti dà in cambio una moneta. Tutto va benissimo: tu sei felice perché ricevi le monete per la tua mamma, e il tuo amico è felice perché mangia una pizza buonissima.
Un giorno, però, arriva il papà del tuo amico e dice: "Se vuoi continuare a ricevere la pizza dall’Italia, devi darmi un pezzo di moneta per ogni pizza che compri!"
Il tuo amico, che prima poteva prendere tante pizze, ora ne può prendere di meno perché costano molto più di prima. E alla fine potrebbe smettere di comprarla del tutto.
E così la tua mamma vende meno pizza e tutti diventate più poveri.
In conclusione, vale la pena di leggere il post in cui Paolo Attivissimo parla di cosa vuol dire essere come lui proprietario di una Tesla da prima che Elon Musk, come dire, "sbroccasse".
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