giovedì 23 marzo 2023

Una donna (non sola) al comando

È passato quasi un mese dal giorno in cui Elly Schlein ha vinto le primarie per diventare segretaria del Partito Democratico, e molto è già stato detto al riguardo... ma non è mai troppo tardi – un po' perché mi ci sono imbattuta solo di recente, ma soprattutto perché questo blog non è mica una testata giornalistica, e se rimane un po' indietro rispetto all'attualità non mi sembra un gran problema ;-) – per condividere un paio di spunti al riguardo che ho trovato, appunto, particolarmente condivisibili.

Il primo è il post pubblicato all'indomani da Michela Murgia, dal quale estrapolo il post scriptum, perché l'ho trovato davvero significativo...

(p.s. Qualcunə mi chiede se non sono contenta che finalmente il PD abbia una donna alla segreteria. Non me ne è mai importato niente che avesse potere una donna a caso, mentre sono contenta che ci sia QUESTA donna. Come donna di sinistra penso che Giorgia Meloni sia la donna sbagliata per noi nel partito giusto per lei, mentre Elly Schlein è la donna giusta per noi nel partito sbagliato per lei. Non si può avere tutto, prendiamo il buono.)

... e il secondo è l'entusiastica e incredula uscita della newsletter Servizio a domicilio di Giulia Blasi pubblicata due giorni dopo le primarie del PD.

A proposito, proprio oggi nel suo podcast Il Sottosopra Selvaggia Lucarelli ha detto la sua sull'indignazione seguita alla pubblicazione delle foto di Elly Schlein insieme alla sua (presunta) compagna, osservando che chiunque decida di stare al fianco di un personaggio pubblico sa che dovrà fare i conti con l'esposizione mediatica che ne consegue. Io non sono del tutto d'accordo: è vero che la leader di un PD finalmente più a sinistra che mai non ha affatto nascosto quanto il suo percorso di vita sia differente da quello di una certa "donna, madre e cristiana", ma appunto per questo sarebbe forse stato meglio attendere che la coppia uscisse allo scoperto nei tempi e nei modi che riteneva più opportuni, senza dover ricorrere all'espediente un tantino squallido della "paparazzata". (La violazione della privacy non la approvo in alcun caso, sia ben chiaro, a meno che le informazioni emerse non abbiano un reale interesse pubblico che va al di là del semplice voyeurismo)

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