martedì 7 marzo 2023

Le mie parole "schiferite"

La rubrica del linguista Giuseppe Antonelli pubblicata sul settimanale 7 del Corriere della Sera il 23 dicembre scorso riportava i risultati di un "sondaggio" in cui oltre un migliaio di persone avevano indicato tramite social network e posta elettronica le parole ed espressioni più antipatiche degli ultimi anni. Ecco le prime trenta classificate.

  1. Tanta roba
  2. Trovare la quadra
  3. Performare/performante
  4. Resilienza
  5. H24
  6. E poi mi taccio
  7. Tutta la vita
  8. Nel senso
  9. Anche no
  10. Combinato disposto
  11. Ma di cosa stiamo parlando?
  12. Senza se e senza ma
  13. Plastico/plasticamente
  14. Aprire un/sedersi intorno a un tavolo
  15. Ci sta
  16. Come se non ci fosse un domani
  17. Mettere/messa a terra
  18. Gettonare/gettonato
  19. Praticamente
  20. A 360°
  21. Mettere in campo
  22. Eccellenza
  23. Quello/-a/-e/-i che è/sono
  24. Detto ciò/ciò detto/detto questo
  25. Il tema è
  26. Solare
  27. Mozzafiato
  28. Narrazione
  29. Sostenibile
  30. Importante

La diciassettesima classificata, "mettere a terra", è salita di prepotenza sul mio personale podio da quando ho partecipato di recente a una riunione con una persona che continuava a parlare di "mettere a terra i valori aziendali". Ma sebbene l'abbia ripetuto innumerevoli volte non sono mica riuscita a capire esattamente cosa intendesse dire! ;-)

Tra le altre mie parole "schiferite" (cit. Sio) ci sono alcuni anglicismi usati spesso a sproposito al lavoro: "deliverare" al posto di "consegnare" (dall'inglese "to deliver"), "mandatorio" al posto di "obbligatorio" (da "mandatory"), "schedulare" al posto di "fissare, programmare" (da "to schedule")...

[E non venirmi a dire che in realtà derivano tutte dal latino, ché tanto non regge]

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