lunedì 20 marzo 2023

C'era una volta in cui l'università era la culla del sapere

Immagina uno studente che consegue la laurea triennale in Lettere Moderne discutendo una tesi dal titolo Due visioni comparate dell'amore: Jack London e Federico Moccia, differenze e affinità di stile, visione e ispirazione attraverso il tempo. Non ci si crede, vero? Ma questo è ancora niente se pensi che il neolaureato in questione, arrivato al fatidico "pezzo di carta" all'età di quasi sessant'anni, e senza neanche portare a casa la lode ma solo un "misero" 107/110, è Federico Moccia medesimo. Io ho manifestato anni fa la mia più totale (disi)stima nei confronti del suo (inesistente) talento letterario... e il fatto che il suo relatore Arnaldo Colasanti, noto più che altro per le sue apparizioni televisive, abbia accettato senza batter ciglio che il laureando presentasse una tesi su sé stesso non depone di certo a favore del prestigio dell'Università telematica "Guglielmo Marconi"; quello che è pressoché universalmente considerato l'inventore della radio – per quanto le cose non stiano proprio così – si starà rivoltando nella tomba.

A proposito di iniziative universitarie che non esito a definire discutibili, il 15 marzo scorso presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute dell'Università degli Studi di Catania si sarebbe dovuto tenere un seminario dal titolo La realtà dei medicinali omeopatici – Introduzione all'omeopatia, destinato agli studenti del terzo, quarto e quinto anno dei corsi di laurea in Farmacia e CTF, con il "supporto incondizionato" di Boiron, colosso del nulla venduto a peso d'oro. Ma per fortuna il rettore è stato informato, e due giorni prima l'evento è stato annullato. Questo non farà ravvedere tutti i medici che prescrivono preparati omeopatici e i farmacisti che li vendono, ma a me pare un buon segno. O meglio, sarebbe stato un brutto, bruttissimo segno se il seminario avesse avuto luogo.

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