venerdì 29 marzo 2019

They've got talent

Della finale della nona edizione di Italia's Got Talent, andata in onda venerdì scorso in contemporanea su Sky Uno e in chiaro su TV8, ho seguito in diretta solamente la prima esibizione: il travolgente musicista abruzzese Antonio Sorgentone, arrivato in finale grazie al Golden Buzzer di Mara Maionchi, al termine è stato proclamato vincitore. Mi sono persa però – e l'ho recuperato in seguito su YouTube – l'intervento del superospite della serata, Gigi Proietti.
L'istrionico artista, che a quasi ottant'anni sfoggia un brio da far invidia a gente molto più giovane di lui, ha cominciato declamando con trasporto alcuni versi tratti da hit lanciate negli ultimi due anni.
  • Felicità puttana dei Thegiornalisti
  • Rolls Royce di Achille Lauro
  • Paracetamolo di Calcutta
  • British del gruppo trap Dark Polo Gang
L'effetto è stato davvero esilarante... ma il divertimento ha ceduto il posto alla commozione quando poi Proietti ha recitato una poesia scritta per lui nel 1978 dal poeta Roberto Lerici.
Quest'amore
Quest'amore malato, denutrito
Fatto di parole smozzicate
Quest'amore usato, digerito
Buttato in pasto al popolo ignorante
Come fosse una cosa interessante
Quest'amore corrotto dalla noia
Dei grandi amatori della storia
Masticato da cento letterati
Vomitato da principi, prelati
Quest'amore che accoglie, che perdona
Fatto per gente dalla bocca buona
È un amore di fradicia letizia
Che assolve tutto, pure l'ingiustizia
Quest'amore sciancato, deficiente
Sbattuto sulla faccia della gente
Come l'osso al cane disperato
Quest'amore scarnito, rosicchiato
Coi suoi stracci di corpo denudato
Quest'amore di cui si parla tanto
Celebrato con tutte le grancasse
Questo amore discese fra le masse
Elargito per grazia del potere
Perché tutti ne possano godere
È un amore deforme, malandato
Generato dal vecchio capitale
Fra le cosce del mondo occidentale
Per quest'amore è meglio non cantare
Perché non c'è una musica che tenga
E questa mia canzone sgangherata
Non sa neppure cosa la sostenga
Avesse almeno la grazia più sgolata
Di una puttana sola, disperata
Piuttosto che la facile malia
Il fascino merdoso di questa borghesia
Ma quell'amore che era una certezza
S'è assopito con l'ultima carezza
Ha ripiegato pian piano le sue foglie
Rinunciando per ora alle sue voglie
L'anima mia per questo s'è ammalata
Non sogna più e resta addormentata
Prima che il vuoto tutti ci divori
Venga presto il tempo in cui ci si innamori
Prima che il vuoto tutti ci divori
Che venga, venga presto il tempo in cui ci si innamori
P.S.: Poiché ignoro il regolamento del talent, non ho capito che fine abbiano fatto i Masa, dei quali avevo parlato qui... Qualcuno me lo spiega?

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