Fin dal giorno in cui siamo nati ci viene insegnato che abbiamo bisogno di attaccarci a tutto. Dobbiamo attaccarci alle persone intorno a noi, alle cose che abbiamo, e talvolta anche alle situazioni attuali. Quel che è più importante, e spesso doloroso, è che ci viene insegnato ad attaccarci alle persone di cui siamo innamorati.
Ma l'attaccamento non è amore. Equivale a considerare un altro essere umano come un oggetto. Significa prenderne possesso, e non è il modo migliore per iniziare una storia d'amore con qualcuno. Quindi quali sono tre modi sani per praticare il non-attaccamento?In conclusione, parlando di rapporti di coppia che funzionano, segnalo un bellissimo post di Selvaggia Lucarelli che risale a un po' di tempo fa, ma secondo me rimane intramontabile.
- Pratica l'interconnettività invece della codipendenza. Quando investi te stesso nel tuo partner mentalmente, spiritualmente ed emotivamente, si crea tra voi due una sana interdipendenza. Questa interdipendenza promuove sentimenti di amore, amore di sé, sostegno e interconnettività. Tuttavia è importante non dare troppo e rispettare i confini del tuo partner, altrimenti la dinamica può essere come quella di un treno in corsa. La fine del percorso? Rabbia, risentimento e rimpianto.
- Respingi del tutto la paura della perdita. Se tu dovessi chiedere alla maggior parte delle persone che hanno una relazione quale sia la loro più grande paura, ti risponderebbero che è perdere il partner. Si può perdere il proprio partner in molti modi diversi, ma la paura della perdita è un'idea irrealistica che ha le sue radici nell'attaccamento e nel possesso delle persone. Respingi invece completamente la paura di una certa perdita futura e goditi i momenti che vivete insieme oggi.
- Collegati alla fonte: tu. Ecco la verità ultima sulla felicità: non è legata alla tua ragazza o a tuo marito. Non è legata alla tua famiglia o ai tuoi amici. Non è legata a tutta la roba che hai in casa o a tutti i soldi che hai sul conto. È legata a te. Ci comportiamo come se ci affidassimo a qualsiasi altra cosa affinché ci dia gioia, ma siamo noi a dare gioia a noi stessi. Per essere felice, devi essere felice da solo. Quando riponi le tue aspettative di felicità nel tuo partner, stai praticando la dipendenza da lui.
[L'immagine che apre il post contiene un aforisma attribuito ad Erich Fromm... con buona pace della dottoressa Martina Mercuri ;-)]
Nessun commento:
Posta un commento