mercoledì 25 novembre 2015

Perché parlarne è molto meglio che tacere

Oggi, come il 25 novembre di ogni anno, si celebra la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Una mia "facciamica" ha bollato questa ricorrenza come una fucina di «Retorica un tot al chilo e fuffa»... e il mio lato disfattista non se la sente di darle tutti i torti, dal momento che il fenomeno della violenza sulle donne è ancora tristemente diffuso – ne ho parlato meno di un mese fa – e non sono affatto sicura che un solo giorno all'anno di tam tam mediatico possa davvero cambiare le cose. Ma il mio lato positivo e propositivo mi induce a credere che soltanto cominciando a parlarne instancabilmente riusciremo a scuotere le coscienze e ad infondere alla lunga negli uomini di oggi e di domani quel cambio di mentalità necessario per far sì che mai più nessuna donna abbia la vita rovinata o spezzata dall'uomo che dovrebbe amarla e rispettarla (le violenze avvengono generalmente nell'ambito di un rapporto di coppia).
Quest'oggi risulta quanto mai azzeccata la seguente citazione di Benedetto Croce.
La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla.
La bravissima fumettista Silvia Ziche ha pubblicato per l'occasione due vignette, questa...


... e questa.


Siamo tutte Lucrezia, inutile specificarlo... e la chiave di qualunque relazione sentimentale sana risiede nell'ultimo punto: amare incondizionatamente! :-)
La colonna sonora di questo post non poteva che essere Perché, il nuovo singolo del cantautore e chitarrista Alex Britti, dal testo piuttosto eloquente.
Quella donna ha un segno in faccia
e dice che se lo è fatto da sé
ma nel cuore una cosa più grande
un segreto che non capirai
un amore violento e inquietante
che però non denuncerà mai
Perché, perché
quella donna che amavi davvero
ad un tratto l'hai portata via
e la mano che un tempo l'amava
oggi muove un'assurda follia
Perché, perché
nella vita si vede di tutto
ma c'è un tutto che non capirò
sembrerebbe un amore malato
ma chiamarlo amore non si può
[...]
Se una donna perdona comunque
e non urla la sua verità
non potrà aiutarla nessuno
e la vita non ritornerà

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