Tutta questa premessa ipotetica per parlare del post pubblicato ieri da Luca Sofri sul suo blog, il cui link è stato condiviso su Facebook da un'amica, una ragazza brillante e spiritosa provvista di diversi tatuaggi; potrai capire il senso di questa precisazione leggendo il post in questione. Nei commenti alcuni lettori hanno fatto presente all'autore un'osservazione abbastanza condivisibile: insomma, pareva proprio che lui appoggiasse l'opinione sfavorevole sugli uomini tatuati che Adolf Loos mise per iscritto oltre un secolo fa. L'interessato ha risposto respingendo debolmente questa naturale deduzione, ammettendo che in effetti a lui i tatuaggi non piacciono – ma va'?! ;-) – e giustificandosi in sostanza così: cosa ci posso fare se, vedendo uomini tatuati, nella mente mi risuonano quelle parole? Beh, ad esempio potrebbe aggiungere due righe per chiarire che in realtà non considera gli uomini tatuati dei potenziali delinquenti o dei degenerati. ;-) Sarebbe interessante provare a chiedere il parere in merito di un altro mio amico, un giovanotto con un'intelligenza e un talento fuori dal comune che proprio l'altro giorno si è fatto disegnare sopra la spalla l'ennesimo vistoso tatuaggio... benché ne abbia parecchio, di inchiostro da inglobare, prima di arrivare ai livelli di uno come Fedez! :-)
P.S.: A me i tatuaggi non dispiacciono, ma dubito che troverò mai il coraggio di farmene uno che non sia estremamente piccolo e discreto... e di sicuro niente scritte: avrei troppa paura di ritrovarmi impresso sulla pelle in modo indelebile (o quasi) qualche strafalcione come quelli mostrati in questa photogallery... ;-)
[Su Spreadshirt puoi trovare magliette recanti la paradossale scritta che apre il post: «Tutte le generalizzazioni sono false compresa questa» ;-)]
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