Invece Samantha Cristoforetti, beata lei, ce l'ha fatta sul serio ad andare nello spazio, ed è la prima donna italiana a riuscire nell'impresa: partita ieri sera a bordo della navicella Sojuz TMA-15M dal cosmodromo di Bajkonur alle 22:01 ora italiana, circa sei ore dopo – quasi meno di un viaggio in treno Roma-Lecce, ha detto la tipa del giornale radio... per non parlare della Salerno-Reggio Calabria in macchina, aggiungo io! ;-) – ha raggiunto assieme al comandante Anton Škaplerov e all'ingegnere di bordo Terry Virts la Stazione Spaziale Internazionale, che sarà la sua casa per i prossimi sei mesi, e dove è entrata per prima manifestando un entusiasmo contagioso; ad accoglierli i tre hanno trovato l'americano Barry Wilmore e i russi Elena Serova e Aleksandr Samokutjaev, che già vivono e lavorano lassù da tre mesi. Quando ero piccola era abbastanza impensabile che americani e russi cooperassero così strettamente in ambito astronautico... e il fatto che le cose siano cambiate è un motivo in più per gioire! :-)
Nell'ultimo tweet spedito prima della partenza @AstroSamantha ha scritto «(IT) Grazie a tutti del supporto e dell'entusiasmo, è tempo di andare. Ci sentiamo dallo spazio! #Futura42»... e a questo punto attendiamo con ansia il suo primo "cinguettio spaziale"! :-)
Per saperne di più sulla missione a cui partecipa Samantha, denominata Expedition 42, puoi scaricare la brochure da qui.
In Italia all'evento è stato dedicato un ampio risalto mediatico, mentre non ricordo nulla di paragonabile quando sulla ISS ci andò Luca Parmitano; la differenza la fa il fatto che Samantha sia una donna, non c'è dubbio. Devo ammettere che trovo abbastanza condivisibile la riflessione espressa da Paolo al riguardo:
Non fraintendetemi, io sono felice che la prima astronauta italiana sia sula ISS, però non capisco perché tutta questa gioia solo perché è una donna.Prevedo possibili obiezioni del tipo «Tu che sei una donna italiana dovresti essere strafelice, come mai invece ti mostri perplessa?»... quindi mettiamola così: spero di vivere abbastanza a lungo da riuscire a vedere donne che si affermano in qualsiasi campo senza che la cosa faccia più notizia rispetto a quando il medesimo traguardo lo raggiunge un uomo... ;-)
L'interesse per lo spazio è scemato di giorno in giorno, i lanci degli shuttle non venivano più seguiti, lo spazio sembra sia diventato la normalità, una roba di routine, gli americani hanno drasticamente ridotto gli investimenti.
Andare nello spazio non è routine, ogni lancio ha difficoltà e rischi connessi enormi, ogni lancio riuscito è un passo in avanti, la ricerca spaziale, magari, non da risultati immediati, ma è uno dei fulcri dello sviluppo e del miglioramento umano e tecnologico, perché è diventato qualcosa che fa notizia solo quando c'è la prima donna italiana?
[Ho pensato di aprire il post con una simpatica immagine "rubata" da Sarcasm Is The Way :-D]
Nessun commento:
Posta un commento