giovedì 10 aprile 2014

Emozioni da Oscar

Te lo ricordi, quel fustacchione biondo specializzato in commedie romantiche come Prima o poi mi sposo, Come farsi lasciare in 10 giorni, La rivolta delle ex? Ebbene, negli ultimi anni ne ha fatta di strada, il buon Matthew McConaughey (che puoi vedere qui sotto com'è oggi accanto al sé stesso del 1996)... :-)


Ieri sera ho visto Dallas Buyers Club (qui il trailer), il film diretto dal regista canadese Jean-Marc Vallée per il quale il divo statunitense ha vinto l'Oscar 2014 come miglior attore. Potrei affermare con sicurezza che è stato sacrosanto assegnargli la statuetta, se solo avessi presenti le performance di tutti gli altri candidati... mentre invece ho avuto modo di vedere solamente Christian Bale in American Hustle, che in effetti, "riporto acrobatico" a parte, non mi ha impressionata più di tanto. ;-) L'interpretazione di Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street, a detta di molti la migliore della sua carriera, non l'ho vista e mi sa che continuerò a farne a meno, perché il genere non mi attira per nulla. Segnalo che, all'indomani della sua quarta nomination andata a vuoto, il povero Leo è stato vittima di prese in giro più o meno bonarie, dalle vignette ai video di The Wolf of Wall Street ridoppiati in maniera esilarante: in uno lo stesso McConaughey, che ha recitato pure nel film in questione, gli spiega perché non vince mai l'Oscar, mentre nell'altro la sua consorte cinematografica gliene dice quattro... :-)
Ma torniamo a Dallas Buyers Club. Ammetto che il film in sé non mi ha convinta granché, anche se non saprei spiegarne le ragioni... se non dicendo che le successive scene mi parevano un tantino "slegate", che lascia un tantino a desiderare come critica cinematografica. ;-) Comunque non ho potuto fare a meno di rimanere a bocca aperta di fronte alla recitazione di McConaughey e del suo comprimario Jared Leto, anch'egli premiato come miglior attore non protagonista. I due sono entrati così tanto nella parte da rendersi irriconoscibili: hanno perso tantissimo peso sottoponendosi a una dieta ferrea, e il resto l'ha fatto il reparto "trucco e parrucco", anch'esso premiato con l'Oscar. Nell'immagine seguente puoi vedere McConaughey (sopra) e Leto (sotto) con l'aspetto che hanno nel film (foto grandi) e al naturale (foto piccole)...


Ma non è soltanto questo a rendere impressionante la loro performance (anche se aiuta, inutile negarlo): soprattutto il protagonista, in certe scene, mostra un'intensità e una maturità interpretativa tali che... beh, c'è da aspettarsi grandi cose da lui, in futuro! :-)
La trama in sintesi, ispirata a una storia vera. Negli anni '80 il «rozzo, volgare e ottuso» texano Ron Woodroof (Matthew McConaughey), elettricista per mestiere e cowboy per passione, scopre di essere positivo all'HIV e di aver contratto l'AIDS a uno stadio ormai avanzato. Dapprima l'uomo, orgogliosamente macho e omofobo, malgrado mostri già sintomi inequivocabili rifiuta la diagnosi, dal momento che associa tale sindrome agli odiati "froci"... ma successivamente si documenta e si persuade di aver contratto l'AIDS in seguito a un rapporto sessuale non protetto; gli altri eccessi che era solito concedersi, droga e alcol in quantità, hanno contribuito a debilitare ancora di più il suo organismo. Terrorizzato dalla morte e smanioso di curarsi, Woodroof si procura l'AZT, farmaco insistentemente propagandato dalla casa farmaceutica che lo produce, ma quando ne scopre i pesanti effetti collaterali individua una terapia alternativa e si procura grandi quantità di medicinali meno dannosi, non proprio illegali ma neanche approvati dalla FDA: non soltanto per sé ma per tanti altri malati come lui, che pagando una quota mensile di iscrizione al Dallas Buyers Club si garantiscono tutti i farmaci di cui hanno bisogno. Suo socio nell'attività, che verrà osteggiata dalla FDA e da tutti i medici dell'ospedale tranne la dottoressa Eve Saks (Jennifer Garner), è il transgender tossicodipendente Rayon (Jared Leto), anche lui sieropositivo. Woodroof morirà sette anni dopo aver scoperto di avere l'AIDS; in quell'occasione il medico che gliel'aveva diagnosticato gli aveva dato appena trenta giorni di vita, e invece...

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