Ieri sera sono stata al Teatro del Mare di Montesilvano dove Samuele Bersani ha tenuto il suo concerto gratuito, a quasi due anni di distanza dall'analogo evento a cui ebbi il piacere di assistere presso il Porto Turistico di Pescara. È stato uno spettacolo veramente ben riuscito: il cantautore romagnolo ha dato ancora una volta prova delle sue doti di intrattenitore simpatico e coinvolgente oltre che di autore sensibile, profondo e mai banale, mettendo in scena per un paio d'ore una scaletta di brani diversissimi l'uno dall'altro, quasi tutti tratti dalla tracklist del suo ultimo album Psyco - 20 anni di canzoni, uscito a dieci anni di distanza dalla precedente raccolta Che vita! Il meglio di Samuele Bersani. Beh, direi che, con un repertorio di tale livello, un best of ogni dieci anni ci sta tutto! :-)
Eviterò di condividere altre testimonianze multimediali della serata oltre alla foto piuttosto scadente che apre il post, visto che i due brevi video che ho registrato con il cellulare sono davvero pessimi. Mi limiterò a linkare il set pubblicato da maury su Flickr e a raccontare in ordine sparso alcuni momenti salienti della serata.
Il quarto pezzo in scaletta è stato Spaccacuore, perché (mi è sembrato questo il succo del discorso) «così ce lo leviamo dai piedi il prima possibile». In effetti Samuele ha lasciato trasparire una certa insofferenza nei confronti di quello che è stato forse il suo più grande successo, un pezzo che è praticamente obbligato ad eseguire a ogni concerto. Oh suvvia, non mi sembra proprio una hit di cui doversi vergognare! ;-)
Spesso i cantanti, alla domanda «Qual è il brano del tuo repertorio che ami di più?», sono soliti rispondere «L'ultimo che ho scritto». Bersani ha rivelato che in genere questa risposta non è altro che una par****ata promozionale, e che invece la sua creazione prediletta è Replay, con la quale partecipò al Festival di Sanremo nel 2000.
A un certo punto Samuele ha reso omaggio al suo scopritore Lucio Dalla interpretando Il mostro, il pezzo che eseguiva nel lontano 1991 in apertura dei concerti del grande musicista recentemente scomparso. Poi, prima di interpretarla, ha raccontato la genesi di Canzone, il suo maggior successo come autore, scritto con e per il suddetto Lucio Dalla. Come si può intuire dal testo, il brano era dedicato a una ragazza che aveva spezzato il cuore del povero Samuele, mollandolo per sposare un agente immobiliare... sì, proprio quello citato nel testo di Coccodrilli («E spunta il nuovo fiore, l'Agente Immobiliare / come lo volevi tu»). A distanza di anni Samuele sembra non aver digerito del tutto la delusione, visto il tono gongolante con cui ci ha comunicato l'avvenuto divorzio della coppia... ;-)
La sera di Ferragosto non poteva mancare in scaletta il brano omonimo, che qualche giornalista ha definito profetico in quanto descrive la situazione di coloro che non possono permettersi di andare in vacanza in tempi di crisi. A tal proposito, devo fare una confessione: alcuni testi di Bersani mi risultano alquanto ermetici, e questo è uno di quelli... Esisterà da qualche parte una lettura critica, un qualcosa che mi aiuti a capirli e ad apprezzarli meglio?!
Dopo un paio d'ore l'artista e la sua band hanno abbandonato il palco come se lo spettacolo fosse terminato. Ma dai, non penserai davvero che ce la beviamo?! ;-) E infatti, invocato a gran voce dal pubblico, Bersani è tornato in scena per regalarci altri tre brani. Non poteva mica lasciarci senza la stupenda Giudizi universali, forse il pezzo del suo repertorio che preferisco! :-) Per me il concerto sarebbe anche potuto finire lì... e invece Samuele ha scelto di concluderlo con Cosa vuoi da me, un brano che non mi piace particolarmente e che peraltro non è neppure del tutto "suo", trattandosi di una cover di Glastonbury Song dei britannici The Waterboys.
In conclusione... torna presto dalle nostre parti, Samuele, ti aspettiamo! :-)
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