venerdì 3 agosto 2012

Dritte mangerecce (e non solo)... dalla Dora Baltea al Po

Ahimè, è trascorsa ormai quasi una settimana dal mio ritorno dalle vacanze, e alla vita di sempre. :-( Per prima cosa posso dire che le mie aspettative di trovare il fresco andando verso nord sono rimaste deluse, fatta eccezione per la gita in funivia sul Monte Bianco, giustamente definito "l'ottava meraviglia del mondo", in cui partendo da Courmayeur ho superato quota 3300 metri sul livello del mare. [Intendo tornare senz'altro lassù quando saranno stati ultimati i lavori di costruzione del nuovo impianto funiviario, e sarà nuovamente possibile compiere la favolosa escursione Trans Mont Blanc! :-O] Il clima è stato alquanto afoso sia ad Aosta (l'unico capoluogo di regione italiano che non è contemporaneamente capoluogo di provincia, sapevatelo) sia soprattutto a Torino... e già, perché dopo aver dedicato i primi tre giorni a visitare la Valle d'Aosta, che come autentico paradiso per turisti non ha certo bisogno di presentazioni, ho trascorso due giorni nella città sabauda, decisamente meno "tourist friendly", specie se si ha l'"assurda pretesa" di avventurarcisi in automobile dovendosi destreggiare fra ZTL, vigili inflessibili, parcheggiatori abusivi e posteggi a pagamento cari come il fuoco.
L'album fotografico delle mie vacanze l'ho caricato su Flickr e, anche se non ho ancora inserito né descrizioni né geolocalizzazione, e pure i tag sono ridotti al minimo, mi farebbe piacere se gli dessi un'occhiata! :-) In attesa del giorno in cui deciderò di mettere per iscritto, se mai lo farò, una sorta di diario di viaggio, per il momento mi limito a buttar giù qualche appunto relativo all'aspetto mangereccio della vacanza, il quale non è stato per nulla trascurabile... a tal punto che, da quando sono rientrata a casa, non ho ancora trovato il coraggio di salire sulla bilancia. :-/
  • La prima sera, dopo aver scovato grazie ai cartelli disposti lungo la strada l'Osteria dell'Isola ad Arnad, ho optato per la specialità della casa: la merenda valdostana. A dispetto del nome, tale portata risulta assai più abbondante rispetto a una normale merenda, a tal punto che si può far fatica a finirla... ma lo si fa ben volentieri, perché è tutto squisito: salumi locali, lardo d'Arnad, mocetta, peperoni e acciughe, lingua al verde, tomini, patate e cotechino, salignon, formaggi misti.
  • In seguito, dovendo pernottare a Nus dopo il tour dei magnifici castelli valdostani (nell'ordine, Issogne, Verrès, Bard e Fénis), ho individuato grazie all'app di 2Spaghi.it il ristorante L'Amitié, gestito da una signora davvero in gamba che si occupava di tutto, dalla cucina al servizio. Il menu, che prevede rigorosamente ingredienti freschi e genuini, varia di volta in volta a seconda delle disponibilità: nella fattispecie, antipasto composto da svariate pietanzine a base di verdure, risotto anch'esso alle verdure, ed infine gelato di fiordilatte al lampone. Il locale ha più l'aspetto accogliente del soggiorno di una casa privata che non quello vagamente anonimo di un comune ristorante: la gran quantità di cimeli in bella mostra testimonia i numerosi viaggi fatti dalla titolare in giro per il mondo.
  • L'Osteria da Nando di Aosta è stata il luogo prescelto per l'imperdibile scorpacciata di fonduta e polenta: ottime, soprattutto la fonduta... la quale a mio avviso si accompagna assai meglio con il pane che con gli appositi crostini.
  • Per quanto sazia, qualcosina per cena ho voluto mangiarlo lo stesso. Le pizzerie sono sempre un punto fermo lungo tutto lo Stivale e oltre... e la pizza alpina del Green Park a La Salle non mi ha affatto delusa.
  • Un buon posto dove rifocillarsi durante l'ascesa (o, nel caso specifico, la discesa) del Monte Bianco in funivia è il ristorante Pavillon, che si trova in corrispondenza dell'omonima stazione intermedia della cabinovia, allo stesso livello dell'interessante Giardino Botanico Alpino Saussurea. Antipasto con prodotti tipici della Valle, ravioli al radicchio con salsa ai formaggi e pinoli... e poi basta, anche se i dessert avevano un aspetto davvero invitante! :-P
  • Au revoir Valle d'Aosta, si parte alla volta di Torino... ma dove cenare una volta arrivati? Girovagando per il centro, la scelta è caduta sul ristorante pizzeria Fratelli La Cozza, di proprietà dello showman torinese Piero Chiambretti. A dire il vero questo l'ho scoperto in un secondo momento, ma il fatto che ci avessero portato una bottiglia d'acqua minerale recante la scritta "riserva speciale Piero Chiambretti" qualche sospetto me l'aveva fatto venire. ;-) Il menu è abbastanza vario, dalla pizza ai fritti, fino alle portate di pesce (io ho optato per le gustose penne dei Fratelli La Cozza), e i prezzi sono abbordabili.
  • Il giorno dopo, pranzo leggero... ma neanche tanto: l'insalatona "rock" (la mia prendeva nome da Kurt Cobain) del menu consumato al BLaH BLAh era davvero ricca e saporita. Cucina creativa, prezzi contenuti, buona musica, ambiente stiloso e trendy [ma perché non parlo come mangio?! ;-)]: il ritrovo ideale per i giovani, specialmente di sera quando a quanto pare si fa spesso musica dal vivo oltre a proiezioni di film e serie televisive.
  • Ebbene sì, al kebab non riesco a rinunciare, neppure dopo aver letto questo articolo... e il kebab di Falafel, servito in un piatto-tris con falafel (appunto) e taboulé, è forse il migliore che io abbia mai mangiato. [I kebabbari a Torino sono così tanti che esiste persino un blog dedicato...]
  • Due giorni a Torino sono decisamente pochi per riuscire a vedere tutto quello che merita di essere visto, per questo prima o poi dovrò tornarci, se non altro per visitare il Museo Egizio, il Museo dell'Automobile e il Parco del Valentino... e pure, perché no, per togliermi qualche altro sfizio gastronomico. Ad esempio, non ho idea di come si mangi, ma il Cabiria Café che si trova dentro la Mole Antonelliana ha la particolarità che a ciascun posto è associato uno schermo touch che permette di accedere ad applicazioni interattive. Passando di lì fuori orario in occasione della visita al Museo Nazionale del Cinema, meta imperdibile per tutti gli appassionati della settima arte, ho provato di straforo il quiz sul cinema... rendendomi conto della mia colossale ignoranza in materia! Inoltre rimpiango di aver snobbato il Kirkuk Kaffé, che a quanto pare è uno dei migliori locali etnici della città. Infine, per uno spuntino veloce ma sfizioso in giro per il centro, immagino che valga la pena di provare i cartocci di pesce fritto di Re Calamaro...
P.S.: Tengo a precisare che non penso di trarre alcun vantaggio dalla pubblicazione di questo post, ma se per puro caso tu, o ristoratore menzionato nelle righe qui sopra, mi stai leggendo e desideri esprimermi la tua riconoscenza offrendomi un pasto la prossima volta che dovessi capitare dalle tue parti... beh, sappi che non mi offendo mica! ;-)
P.P.S.: Ridendo e scherzando, alle dritte mangerecce ho inframmezzato svariati accenni alle bellezze che ho visitato. Pensi che possa bastare, come diario di viaggio? ;-)

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