Sabato 11 agosto sono stata al lago di Secinaro, una meta turistica poco conosciuta (incredibile, non c'era nessuno...!) e mal segnalata: se non fosse stato per maury che l'aveva già visitato tempo fa, forse non sarebbe risultato così facile da raggiungere. Ma che cos'ha di interessante questo piccolo specchio d'acqua ovale, lungo 140 metri e largo 115, situato nel cuore del Parco regionale del Sirente-Velino? Beh, anche se c'è chi sostiene che si tratti banalmente di un bacino scavato dall'uomo allo scopo di abbeverare le greggi, gode ormai di un certo credito la teoria che si tratti invece di un cratere di origine meteoritica, nel qual caso sarebbe l'unico in Italia: ad avvalorare questa tesi vi è non soltanto la caratteristica forma con i bordi rialzati, ma anche la ricerca effettuata da alcuni studiosi ed esposta nell'articolo A catastrophe remembered: a meteorite impact of the fifth century AD in the Abruzzo, central Italy di Roberto Santilli, Jens Ormo, Angelo P. Rossi e Goro Komatsu pubblicato sulla rivista specializzata Antiquity (qui il testo e qui il pdf da scaricare a pagamento). Devo dire che l'idea di aver visitato un lago creato secoli e secoli fa dall'impatto di un grosso meteorite proveniente dallo spazio mi affascina oltremodo... anche se confesso di non avercela fatta a leggere l'articolo. :-/ Decisamente più abbordabile è quest'altro articolo che propone una trattazione abbastanza completa sospesa tra leggenda, scienza e storia: il meteorite che avrebbe prodotto il cratere forse è il medesimo bolide avvistato dall'imperatore Costantino il 28 ottobre del 312 d.C. prima della battaglia di Ponte Milvio. Per completezza segnalo un paio di articoli (uno e due) sull'argomento pubblicati dal quotidiano locale Il Centro e uno del britannico The Guardian. Ed ecco le mie foto!
Lasciato il lago di Secinaro, siamo ripartiti alla volta delle Grotte di Stiffe, un meraviglioso ambiente naturale tanto più suggestivo in quanto "vivo", dal momento che il corso d'acqua che lo attraversa continua a modellarne le forme in maniera impercettibile all'occhio umano ma significativa su scale temporali dell'ordine dei millenni. In questo caso niente foto: non erano consentite, per motivi sia di sicurezza (qualunque distrazione comporta il rischio di picchiare la testa contro qualche roccia) sia di diritti (uffa, che barba... ma in casi come questo il copyright non dovrebbe spettare a Madre Natura?!).
Il giorno dopo, domenica 12 agosto, ho partecipato a un'escursione che, partendo da Prati di Tivo, aveva come meta il Rifugio Franchetti, a 2433 metri di quota. Un percorso non facilissimo, specie per chi come me è abituato a condurre una vita sedentaria... ma davvero spettacolare, dominato com'è dalla maestosità del Gran Sasso che si può letteralmente toccare con mano. Per l'occasione di foto ne ho scattate veramente tante... eccole!
Domenica scorsa invece ho visitato l'incantevole borgo di Santo Stefano di Sessanio, purtroppo duramente colpito nel 2009 dal terremoto che ne ha distrutto il monumento-simbolo, la Torre Medicea, determinando inoltre il serio danneggiamento di molti edifici e l'inaccessibilità di alcune zone del centro storico. Comunque ho avuto modo di constatare con piacere che la rinascita del paese è già in corso... :-)
Dopo Santo Stefano è stata la volta di Rocca Calascio, nota in tutto il mondo come set del film Ladyhawke... ma, siccome mi sono già dilungata fin troppo, concludo passando direttamente alle foto! :-)
[L'immagine che apre il post è presa dal sito TRAIL Abruzzo]
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