giovedì 24 marzo 2011

Risate all'italiana

Martedì sera sono andata a vedere Nessuno mi può giudicare (qui il trailer). Per una volta il mio inspiegabile quanto involontario potere di fare il vuoto attorno a me al cinema ha fatto cilecca: ;-) infatti la sala, peraltro una delle due più capienti del multiplex, era piena o quasi. La ricetta di cotanto consenso di pubblico? Un sapiente dosaggio di ingredienti infallibili! :-)
  • Una raffica di battute e gag giocate sul caricaturale e sul grottesco da far ridere fino alle lacrime, inframmezzate da qualche scena in cui la lacrimuccia rischia quasi di strappartela la commozione: un'alternanza un tantino sconcertante, però efficace. A firmare il soggetto (e a contribuire alla sceneggiatura) è stato colui che ha diretto alcune delle commedie di maggior successo degli ultimi anni: Fausto Brizzi. A dire il vero la trama è un tantino deboluccia, e propone parecchie trovate ben poco credibili e/o fin troppo prevedibili. Però, se l'obiettivo del film era quello di far alzare lo spettatore dalla poltrona col buonumore, e se lo spettatore ha dei gusti simili ai miei, tale scopo è stato indubbiamente raggiunto! :-)
  • Un cast di attori simpatici e popolari, tra i quali, in rigoroso ordine alfabetico: Dario Cassini, Caterina Guzzanti, Valerio Mastandrea (che fa da voce narrante, oltre a comparire fugacemente sullo schermo), Lucia Ocone, Rocco Papaleo, Pasquale Petrolo (meglio noto come Lillo del duo comico Lillo e Greg). Ma la mattatrice della pellicola ovviamente è lei, Paola Cortellesi (a proposito... il regista Massimiliano Bruno, che con questo film esordisce dietro la macchina da presa oltre a riservarsi un piccolo ruolo, è un suo collaboratore di lunga data). Da qualche parte ho letto che «la Cortellesi è brava, anche troppo... proprio non riesce a farti dimenticare che sta recitando»: può sembrare un controsenso, però rende l'idea dell'effetto che mi ha fatto la sua interpretazione. Comunque lei è un fenomeno, c'è poco da fare... e la scena del servizio fotografico, caratterizzata dai suoi disastrosi quanto esilaranti tentativi di assumere un'espressione sexy, è un autentico saggio di mimica. :-) Mi ha favorevolmente colpita pure il bel Raoul Bova, così convincente nel ruolo del "burino" da farsi perdonare pure il fatto di non essere proprio un portento di espressività... ;-)
La trama in sintesi: la benestante Alice, che non ha mai lavorato in vita sua, si ritrova improvvisamente vedova, senza un soldo e con un figlio da crescere. Il tracollo economico la costringe a lasciare la lussuosa casa in cui viveva e a stabilirsi in un "attico" (in realtà una catapecchia costruita su un terrazzo) in un quartiere romano a dir poco pittoresco, il Quarticciolo. Inoltre il marito le ha lasciato in eredità un grosso debito che Alice deve saldare al più presto, se vuole evitare di finire in galera e di perdere la custodia del bambino. Perciò ha assoluto bisogno di un lavoro che renda molto in poco tempo... ed è così che si reinventa escort (termine che probabilmente in Italia non era così conosciuto, finché Patrizia D'Addario non è salita agli "onori" della cronaca). Sarà una professionista del settore, Eva (Anna Foglietta), ad iniziarla ai trucchi del mestiere più antico del mondo.
Non sono per niente sicura che la leggerezza giovi al recepimento di messaggi importanti... comunque segnalo che la sceneggiatura propone all'attenzione dello spettatore svariati temi di scottante attualità: le differenze di classe sociale, il razzismo, l'omofobia...
Una scena da ricordare? «Te lo meriti, Nanni Moretti!» è un omaggio al celebre «Te lo meriti, Alberto Sordi!» tratto dal film Ecce Bombo dello stesso Moretti. :-)
A proposito della colonna sonora: se in Che bella giornata di Checco Zalone era il rapper CapaRezza a comparire nei panni di sé stesso, questo film può contare su un breve quanto gradevole cameo di Fausto Leali alle prese con uno dei suoi storici cavalli di battaglia. Infine... di chi sarà mai la grintosa voce che reinterpreta il singolo di Caterina Caselli che dà il titolo alla pellicola? Sorpresa (ma anche no), è della Cortellesi in persona! :-) Anche se in una scena del film lei si finge stonata come una campana, in realtà ha dimostrato più volte di saper cantare magnificamente.

Nessun commento:

Posta un commento