domenica 20 febbraio 2011

"Stiamo uniti" è il "Non cambiate canale" del 2011

Ieri sera la finalissima del Festival di Sanremo non l'ho vista, perché ho partecipato alla terza Cinghialgeek (gran bella serata, a proposito! :-D)... comunque l'ho registrata, quattro ore di trasmissione al netto di spot e telepromozioni, e me la guarderò appena posso, facendo buon uso del tasto fast forward per saltare i prevedibili tempi morti e le esibizioni più sconfortanti. Intanto béccati il mio tradizionale post post-Sanremo! :-)
Poiché il televisore alla Trattoria Montechiaro era acceso, anche se con l'audio disattivato, abbiamo assistito in diretta alla proclamazione del vincitore Roberto Vecchioni. Quest'anno mi ero dichiarata disposta ad accettare di buon grado un eventuale successo di Emma e dei Modà... ma devo ammettere che l'insperato trionfo del professore mi soddisfa mooooolto di più! :-)
A questo punto passo in rassegna i cantanti e le canzoni in gara, integrando i miei commenti personali con quelli di altri utenti della Rete che ho colto qua e là (chiedo scusa se, contrariamente alle mie abitudini, non inserisco il riferimento alla fonte originaria, ma il fatto è che per guadagnare tempo mi sono limitata a copincollare il testo senza annotare anche il relativo link).
  • Al Bano, Amanda è libera. Nulla a che vedere con un'ipotetica campagna per scagionare Amanda Knox: il brano è dedicato a Doris, una prostituta nigeriana assassinata. Anche se le donne del movimento anti-stalking si sono indignate, credo che si possa riconoscere al "leone di Cellino San Marco" il coraggio di aver affrontato un tema ben poco sanremese. Comunque non c'è niente da fare, lui avrà una voce potente e tutto, ma a me il suo enfatico modo di cantare, con immancabile acuto arzigogolato finale, dà proprio sui nervi... 
  • Luca Barbarossa e Raquel del Rosario, Fino in fondo. Qualcuno si è chiesto se la partecipazione della "strappona" a Sanremo facesse parte del contratto di Fernando Alonso per continuare a correre con la Ferrari: in effetti la fanciulla, annunciata come cantante di chissà quale band spagnola, è nota alle cronache per essere la consorte del pilota del Cavallino. Il quale ieri sera ha fatto un'improvvisata sul palco... mentre invece gli attesissimi George Clooney e Fabrizio Corona, fidanzati rispettivamente delle showgirl (non chiamiamole co-conduttrici, per carità...) Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, non si sono fatti vedere. Per quanto riguarda il brano, lo definirei senz'altro deludente. La relativa word cloud rappresenta abbastanza bene i contenuti del testo (peccato che manchi la parola "su"...). Come non ricordare il tormentone dei Vernice che ci perseguitò per tutta l'estate del 1994?
  • Giusy Ferreri, Il mare immenso. L'ex cassiera, per la quale è stata scherzosamente proposta una raccolta di firme per farla riassumere al supermercato, ha portato un brano scritto tra gli altri da Bungaro, il quale esattamente vent'anni fa calcava il palco dell'Ariston (lui è quello magrolino col gilet) presentando il brano E noi qui assieme a Marco Conidi e Rosario Di Bella. La canzone della Giusy sarebbe anche bella... cantata da un'altra, però! ;-)
  • La Crus, Io confesso. Mauro Ermanno "Chechiyuri" Giovanardi e Cesare Malfatti si erano divisi nel 2008, ma hanno riformato il gruppo in occasione di questo Festival. Se devo essere sincera, non li avevo mai sentiti prima d'ora (cioè, nominare sì, ma cantare no). La loro canzone ha un testo forse un po' banalotto, ma un ritmo e una melodia piacevolmente suadenti che mi conquistano sempre di più ad ogni ascolto.
  • Luca Madonia e Franco Battiato, L'alieno. Dopo aver ascoltato Sentimiento nuevo e Segnali di vita, devo riconoscere che il sospetto di plagio ci sta tutto... comunque il pezzo è molto gradevole, e spero che per Madonia, alla "tenera" età di quasi cinquantaquattro anni, sia finalmente giunto il momento di una svolta positiva nella sua carriera.
  • Modà con Emma Marrone, Arriverà. Un testo pieno zeppo di verbi al futuro, per un brano che infesterà le classifiche nei mesi a venire. L'abbinamento degli interpreti mi è sembrato ben assortito, comunque devo ammettere che io i Modà, «il cui leader, Kekko, ha vinto il Premio per l’Uso più Idiota delle Kappa fra i Cantanti Over-15» (cit.), non li reggo fin dal loro debutto sanremese, e non li ho mai più rivalutati... perlomeno fino alla terza serata di quest'anno, quella dedicata al centocinquantenario dell'Unità d'Italia, quando con Emma hanno proposto un brano che non conoscevo ma che mi ha positivamente colpita: Here's to you, composto da Ennio Morricone per il film Sacco e Vanzetti. Ho colto l'occasione per rinfrescarmi un po' la memoria sulla vicenda dei due anarchici italiani emigrati negli USA e condannati a morte negli anni Venti pur essendo innocenti. Escludo che il brano da presentare l'abbiano scelto i pischelli... però chi l'avrebbe mai detto che sarei arrivata a vedere con favore una loro performance? :-) (pronuncia inglese insufficiente, comunque)
  • Nathalie, Vivo sospesa. Lei era la mia preferita, l'ho già detto. La potenza vocale non è la sua dote migliore, ma il talento non le manca di certo, e il testo che ha scritto lo trovo davvero elegante e poetico. Avrebbe meritato almeno il podio, come Marco Mengoni l'anno scorso. (Anzi, chiunque avrebbe meritato il podio più di Al Bano! Il televoto è il MALE, non mi stancherò mai di ripeterlo!!! )
  • Anna Oxa, La mia anima d'uomo. Una canzone che non riesco a capire neppure leggendone il testo, figuriamoci ascoltandola cantata da lei che si mangia le parole...
  • Max Pezzali, Il mio secondo tempo. Un tantinello fuori forma («Scoperto finalmente che fine abbia fatto Mauro Repetto. Se l'è magnato Pezzali») e abbigliato in maniera discutibile (in particolare la prima sera), proponeva un pezzo che sapeva di già sentito, ma secondo me avrebbe meritato di giocarselo, il suo "secondo tempo". La sua esclusione alla vigilia della finalissima mi è parsa alquanto immeritata, specialmente dopo il simpaticissimo duetto con quei due mattacchioni di Lillo & Greg. E poi l'ex 883 ha guadagnato millemila punti nella mia personale classifica quando ho scoperto che ha un account su Twitter (dal quale ha comunicato la propria eliminazione con almeno mezz'ora di anticipo rispetto all'annuncio ufficiale) e un altro su Tumblr: in pratica, uno di noi! :-) Colgo l'occasione per lanciare la campagna «Vogliamo Max Pezzali su FriendFeed!» (come Luca Bizzarri, del resto).
  • Patty Pravo, Il vento e le rose. Canzone raffinata e particolare rovinata da un'interpretazione non all'altezza. Qualcuno si è domandato se per caso la cantante si fosse fatta qualche iniezione di botox anche sulla lingua, e qualcun altro ha malignamente aggiunto «Quando le hanno detto di ritirarsi, lei deve aver capito che doveva farsi un altra tiratina al viso...» (per dovere di cronaca, lei ha sempre sostenuto che l'assenza di rughe fosse una caratteristica genetica delle donne della sua famiglia).
  • Anna Tatangelo, Bastardo. Dal titolo qualcuno ha insinuato che la canzone fosse dedicata al suo look maker, il quale, non potendo ringiovanire il suo (tristemente) noto compagno, ha fatto il possibile per far sembrare più vecchia lei. Altri hanno pensato bene di ritorcerle contro una sua memorabile perla di saggezza x-factoriana: «Quando la persona è niente, l'offesa è zero». Io mi limito ad aggiungere che la chiusa del testo, «Ti amo bastardo», sembrerebbe una reminiscenza della Littizzetto in versione Lolita. La mancata ri-eliminazione di Lady Tata dopo la terrificante esibizione in coppia con Loredana "nomen omen" Errore è la riprova che i duetti non contano proprio nulla ai fini del passaggio del turno...
  • Tricarico, Tre colori. Un'altra eliminazione ingiusta: la canzone era gradevole, lui ha cantato meno peggio del solito, e la performance del venerdì con il coro di voci biance Si La Sol è stata davvero convincente. Qualcuno ha provato a mettere l'esibizione dei bambini sullo stesso piano dell'imbarazzante apertura della prima serata, quando Antonella Clerici ha schiaffato davanti alle telecamere la sua piccola Maëlle... ma vuoi mettere?!
  • Davide Van De Sfroos, Yanez. Una melodia carina e un ritmo accattivante. Peccato per il testo in oscuro dialetto laghée (la parola aifòn, però, si capiva eccome... ;-)).
  • Roberto Vecchioni, Chiamami ancora amore. Una canzone in perfetto stile-Vecchioni, dal testo appassionato e intenso ma penalizzato a mio parere da un titolo che pare scritto da Federico Moccia (sarà un caso che ci fosse anche lui tra gli autori del Festival? ;-)). La word cloud del testo è piuttosto eloquente in proposito!
Ma passiamo ai quattro Giovani finalisti (mi dispiace, ma gli altri quattro, eliminati al termine della seconda e della terza serata, hanno lasciato ben poco il segno...).
  • Serena Abrami, Lontano da tutto. Più ascolto il suo pezzo e più mi sembrano infondate le accuse di plagio di cui ho già parlato. Ho invece sentito forte e chiaro lo stile e le sonorità tipiche di Niccolò Fabi, autore di grandissimo talento. E poi la voce di lei è davvero deliziosa. Per dirla con la Maionchi... brava, mi sei arrivata! :-) (Non a caso ha partecipato pure lei a X Factor)
  • Roberto Amadè, Come pioggia. Qualcuno ha notato nel suo look qualcosa in comune con Eddie Vedder dei Pearl Jam. Ma, se oltre all'aspetto fisico si considera anche lo stile, la somiglianza con Valerio Scanu si fa abbastanza inquietante...
  • Raphael Gualazzi, Follia d'amore. La performance che non ti aspetti da un artista così giovane: la sua vittoria fa ben sperare riguardo al futuro della discografia italiana. Il ragazzo deve ancora lavorare parecchio sulla voce, ma ha classe da vendere. Per l'ennesima volta Caterina Caselli si conferma una talent scout dal fiuto infallibile.
  • Micaela, Fuoco e cenere. La giovane reduce da Ti lascio una canzone ha appena diciassette anni, pur proponendo un brano moooolto più vecchio di lei e per giunta riciclato, e perciò la legge non le consentiva di stare sul palco oltre la mezzanotte: impossibile non pensare alle minorenni che invece facevano le ore piccole a Villa San Martino... ;-)
Nel complesso, il quintetto di personaggi alla guida dello show non mi è sembrato affatto all'altezza della situazione. Gianni Morandi sarà tanto una brava persona, ma è apparso stanco, impacciato e non in grado di gestire un evento televisivo di tale portata. Qualcuno ha notato che fissava il gobbo anche quando stava zitto, e si è domandato: «Che c'è scritto sul gobbo? Shhhhh?». Per l'occasione, seguendo l'evento su FriendFeed, ho imparato una parola nuova: Fremdschämen, che significa più o meno "imbarazzo per conto terzi". Su Eli e Belen ho già detto, e non mi pronuncio ulteriormente. Luca e Paolo? Il mio giudizio nei loro confronti è stato altalenante, per via dell'impressione di "paraculaggine" che mi suscitavano certi loro interventi satirici, ma in definitiva credo di poterli "promuovere"... :-)

2 commenti:

  1. Primavolta ti leggo , bravissima !
    Spiritosa, intelligente.

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  2. Ma grazie!!! Guarda che mi monto la testa, eh?

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