Uno degli incubi più inquietanti che abbiano mai turbato i miei sonni è questo: ero costretta a ripetere un esame universitario alquanto ostico che avevo già superato, ma che era stato inspiegabilmente annullato. Invece non mi è mai capitato di sognare che ero di nuovo alle prese con il tema di italiano della maturità (già, ai miei tempi era un "semplice" tema, mentre oggi la prima prova scritta può spaziare dall'analisi del testo al saggio breve o articolo di giornale); strano, perché il principale motivo per cui sono contenta di aver superato l'ostacolo degli esami di Stato è proprio il sollievo di non dovermi più cimentare con i temi. Anche se ero (e sono tuttora) piuttosto timida, l'orale della maturità non era per me uno spauracchio così temibile come la prima prova. Sia chiaro, scrivere mi piace, e c'è questo blog a testimoniarlo; ma doverlo fare seguendo una traccia scelta fra tre o quattro al massimo (tra le quali spesso non ce n'era nemmeno una che mi piacesse o mi interessasse in qualche modo) mi preoccupava sempre. Adesso come adesso poi sarebbe un'autentica tortura: all'epoca non avevo ancora il computer (no, il Commodore 64 non conta! :-)), mentre oggi sono talmente abituata alla possibilità di correggere, aggiungere, cancellare e spostare a piacimento offerta dai software di videoscrittura che dovermi accontentare di ricopiare in bella copia una minuta inevitabilmente pasticciata sarebbe un'impresa improba! :-) All'epoca scartai il tema storico, quello letterario e quello di indirizzo (scientifico) e scelsi la traccia di attualità... ma, rileggendola oggi, non ricordo minimamente come impostai lo svolgimento (cosa darei per rientrare in possesso di quei fogli... chissà se sono finiti al macero). Ricordo soltanto che fui l'ultima a consegnare: ce ne era voluto di tempo per ricopiare in bella quel papiro! :-)
Invece la prova scritta di matematica l'ho affrontata in maniera relativamente più tranquilla, perché sapevo di padroneggiare abbastanza bene gli strumenti analitici necessari; se ben ricordo, non completai uno dei quesiti, perché era poco abbordabile applicando solo il bagaglio di nozioni acquisite nel corso dei cinque anni di liceo... ma per fortuna era facoltativo.
Tutta questa premessa perché oggi, per mezzo milione di studenti, sono ufficialmente cominciati gli esami di maturità. Fra gli argomenti delle tracce proposte c'erano Svevo, il muro di Berlino e Facebook. Il tema su Svevo credo che l'avrei scartato senza esitazioni: fra tutti i libri che mi sono stati dati da leggere come compito, La coscienza di Zeno è quello di cui serbo il ricordo meno piacevole, insieme a Il nome della rosa di Umberto Eco, forse perché quest'ultimo me lo portai in vacanza un'estate riuscendo a leggerne pochissimo ma venendo in compenso abbondantemente derisa dai miei amichetti della montagna :-S (eppoi diciamolo, obbligare a leggere un libro non è il modo più indicato per far amare un autore!). Immagino che avrei scelto il tema su internet, anche se si tratta di una traccia ad alto rischio di banalità e luoghi comuni... però, come si è chiesto oggi Maury, gli insegnanti incaricati di valutare questi elaborati quanto ne capiscono davvero di social network?
Guarda. La cosa che a me preoccupa un pochino è che veramente alcuni prof potrebbero correggere e/o contestare le argomentazioni su una base di pregiudizi e/o poca conoscenza dell'argomento delle nuove tecnologie.
RispondiEliminaI ragazzi, anche se magari ne fanno un uso decisamente superficiale (ti farei dare un'occhiata ai vari messaggi nella mia bacheca Facebook), conoscono lo strumento e sono sicuro che ne conoscano anche le potenzialità . Forse ignorano un po' di più i rischi. Ma tutto sommato sono convinto che sapranno quello che scrivono.
Ma in fase di correzione... speriamo che non ci siano valutazioni troppo sballate :/...