Ciro prega: «San Gennaro, sono disoccupato, fatemi una grazia, fatemi vincere cinquanta milioni alla lotteria, vi prometto che cinque milioni li lascio alla vostra chiesa per i restauri».
Passano quindici giorni ma Ciro non vince e ritorna da San Gennaro.
Ciro prega ancora: «San Gennaro, voi non mi avete ascoltato e io sono ancora di più nei guai, adesso sono rovinato con l'usuraio, vi prego, fatemi vincere cento milioni alla lotteria, vi prometto che dieci milioni li lascio alla vostra chiesa per i restauri».
Passano altri quindici giorni ma Ciro non vince e ritorna da San Gennaro, gli chiede una grazia, quella di vincere un miliardo alla lotteria, e promette che duecento milioni li lascerà alla sua chiesa per i restauri.
Mentre Ciro sta uscendo dal tempio, si sente una voce cavernosa: «Cirooooooooo».
Ciro fa: «O maronna, e chi è? Siete voi, San Gennarino bello?».
San Gennaro dice: «Sì, Cirooo, sono iooooo!».
Ciro risponde: «Dite, dite, San Gennaro!».
San Gennaro: «Ah Ci', te lo vuoi comprare questo cavolo di biglietto della lotteria, o no?». :-D
martedì 22 aprile 2008
Leggere tra le righe
Per certi versi questa barzelletta che mi è tornata in mente (e che rende sicuramente meglio se raccontata in dialetto napoletano) mi si addice!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento