"Ma se 2+2=4 e 2x2=4 perchè 3+3=6 mentre 3x3=9?"
Mentre alcuni si sono incredibilmente sforzati di dare una risposta sensata (particolarmente degna di nota era "2 è pari e 3 è dispari"), altri non hanno nascosto il proprio sconcerto... ad esempio il tizio che ha risposto "Certo che sei proprio un'illuminare della matematica te e'?" (chiaramente "un'illuminare" della lingua italiana!

Oggi il richiedente ha chiuso la domanda scegliendo la miglior risposta ed aggiungendo "ovviamente ringrazio tutti e spero di avervi fatto ridere un pochino". Meno male... Anche a me era venuto il dubbio che dicesse sul serio!

Sta di fatto che molte persone hanno con i numeri un rapporto a dir poco conflittuale. A me i numeri piacciono, e... magari molti penseranno che sono stramba, ma mi interessano concetti come quello di numero perfetto (uguale alla somma di tutti i suoi divisori escluso se stesso, ad esempio 6) e quello di numeri amicabili (quelli per cui la somma dei divisori propri di uno è uguale all'altro e viceversa, ad esempio 220 e 284). Da qui a credere alla numerologia, però, ce ne passa!
Rimango abbastanza perplessa, ad esempio, quando mi capita di guardare "Affari tuoi" ed il concorrente fa affermazioni del tipo "Tengo il pacco numero 7 perché è la mia data di nascita" oppure "Chiamo il pacco numero 19 perché è il numero civico del mio commercialista e quindi deve contenere un premio basso". Spesso alla fine della puntata il concorrente deve constatare che la sua convinzione era completamente errata...
Sul penultimo numero di "TV Sorrisi e Canzoni" c'era un lungo articolo di presentazione del thriller "Il numero 23" con Jim Carrey, un attore che ho particolarmente apprezzato nelle sue performance comiche. La trama del film: "Walter legge un libro incentrato su un delitto. Ma la vita del protagonista-assassino, ossessionato dal numero 23, ha incredibili somiglianze con la sua. Come è possibile? Anche lui finirà con l'uccidere?".
Nell'articolo veniva elencata una lunga serie di situazioni negative riconducibili al numero 23. Ad esempio le date 11/9/2001 (quella dell'attacco alle torri gemelle di New York) e 15/4/1912 (quella dell'affondamento del Titanic), combinando opportunamente le cifre, danno luogo al numero 23. Verso la fine è stata chiesta l'opinione del matematico Piergiorgio Odifreddi, autore tra l'altro del libro "Perché non possiamo essere cristiani", che non ho letto perché non mi piaceva fin dal titolo. Quando gli è stata chiesta un'opinione sul fatto che il 23 si trovi dappertutto, però, Odifreddi ha dato una risposta che trovo condivisibile: "È un tipico paralogismo: un sistema di ricerca che non prova niente e anzi inganna chi lo pratica. Facciamo un esempio: prendo la data di nascita di un personaggio interessante, sommo le cifre, e se dà 23 diventa una conferma alla mia tesi. Se invece viene 24, la scarto e ne prendo un'altra. La scienza non funziona così". Poi l'articolo si concludeva con la frase "Secondo loro [gli psicologi cognitivisti] chi è ossessionato da un numero non lo trova dappertutto per caso, come succede al buon Carrey del film. Bensì lo cerca dappertutto. E quindi lo trova. Speriamo sia davvero così".
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