La prima volta che ho sentito parlare di "Saluta Andonio" è stata quando ho guardato il video di Volare di Fabio Rovazzi feat. Gianni Morandi [a proposito, stamattina sentendo i bambini dell'oratorio che la cantavano a squarciagola ho avuto un'illuminazione: per lo Zecchino d'Oro quella canzone sarebbe stata perfetta! ;-)]. Pur non avendo idea di chi fosse, ho immediatamente avuto sentore che si trattasse dell'ennesimo fenomeno virale del web... e avevo ragione. Ieri "grazie" a questo articolo ho scoperto che quel ragazzetto si chiama Marco Morrone (Antonio, anzi "Andonio", è suo padre), è di Cosenza, ha sedici anni, anche se forse ne dimostra un pochino meno, e si è procurato addirittura un manager che snocciola il listino prezzi per avere il suo assistito come ospite agli eventi: «Per un pomeriggio in piscina sono 500 euro. Per una serata in discoteca, invece, il cachet si aggira sui 1.500 euro» (anche se entro la mezzanotte il pupillo deve "cenerentolescamente" dileguarsi in quanto minorenne). Oltre al video della sua canzone uscita di recente ne ho guardato su YouTube anche un altro risalente a un paio d'anni fa che può vantare uno sproposito di visualizzazioni... e che dire, sono parecchio perplessa. Se la fama di Marco si può considerare una forma di rivalsa nei confronti dei coetanei che lo bullizzavano in quanto "chiattone", allora mi fa sinceramente piacere per lui. Però, sarà che sono fuori target, in quei video non ci ho visto proprio niente di interessante. So che esistono youtuber altrettanto giovani, magari acerbi, ma che un minimo di contenuti li propongono... qui, invece, il nulla. Forse la chiave del suo successo si può spiegare con i volutamente sgrammaticati versi di Checco Zalone – uno che dietro l'apparenza trash ha sempre avuto in serbo parecchia sostanza, a mio parere – «Se ce l'o fatta io / ce la puoi farcela anche tu»?
Se stai pensando che la mia sia tutta invidia... credimi, non ho alcun motivo di provare un sentimento tanto malevolo nei confronti di un adolescente la cui unica "colpa" è quella di essersi saputo rendere popolare sul web e di trarre vantaggio dalle leggi del mercato senza rubare nulla a nessuno. Ma quando lavoravo part-time – attualmente sono ancora in cerca di un impiego, per cui chi può si faccia sotto ;-) – i soldi che Marco intasca con una sola serata, anzi giusto un'oretta scarsa in discoteca, ci mettevo un paio di mesi a guadagnarli, mentre al mio lui può bastare un mese ma facendo i salti mortali... per cui mi sarà concesso di provare un minimo di "rosicamento", oppure no?
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