Ecco la traduzione del parlato.
Alan Alda: Bisturi. Non ho idea di cosa sto facendo, sono solo un dottore della TV.Ebbene sì, per quanto il video si occupi di una buona causa – raccomanda di affidare la propria salute a veri professionisti della medicina, anziché lasciarsi abbindolare dalle facili promesse del primo ciarlatano che passa oppure dalle panzane che in Rete abbondano – trattasi di fatto di uno spot della compagnia di assicurazione Cigna Health Insurance, e questo ha smorzato un po' il mio entusiasmo iniziale... ma un colpo ancor più duro l'ho subito leggendo il disclaimer apparso in sovraimpressione verso la fine: «Gli attori sono stati pagati per apparire in questo spot. La loro presenza non implica l'approvazione dei prodotti e dei servizi di Cigna».
Patrick Dempsey: Io non sono mai andato all'università.
Donald Faison: E se dovessi assistere a un vero intervento chirurgico probabilmente sverrei. AAAAAHHH!!! Non sopporto la vista del sangue.
Noah Wyle: Ma ora, grazie a Cigna, posso fare di più che limitarmi a interpretare una parte.
Lisa Edelstein: Adesso posso fare davvero la differenza. È un piede, quello?
Patrick Dempsey: Noi siamo i dottori della TV americana.
Noah Wyle: Stiamo collaborando con Cigna per contribuire a salvare vite umane.
Lisa Edelstein: Invitandoti a recarti da un dottore vero per un check-up annuale.
Donald Faison: Quindi va', informati e prendi il controllo della tua salute.
Alan Alda: Mettiamoci in posa da dottori.
Sarò inguaribilmente idealista, ma se dipendesse da me gli attori dei film e delle serie televisive che amo oppure ho amato in passato non dovrebbero mai, MAI prestarsi a fare i testimonial pubblicitari, men che meno per un prodotto o un servizio legato al ruolo che li ha resi famosi. Sarebbe come se Giulio Scarpati, alias Lele Martini della serie italiana Un medico in famiglia ormai giunta alla decima stagione (ma io non la seguo più da anni, da quando da commedia garbata e divertente si è trasformata in una specie di ingarbugliata soap opera per famiglie), cantasse le lodi di qualche polizza assicurativa sanitaria privata. Invece non ci troverei proprio nulla da ridire, anzi, se il dottor Martini decidesse di spendere la sua immagine credibile e rassicurante per sostenere iniziative di utilità sociale senza fini di lucro, diffondendo messaggi come ad esempio questo qui sotto (clicca per ingrandire), realizzato dalla Società Italiana di Pediatria allo scopo di smontare i più comuni falsi miti sui vaccini e incentivare il ricorso a questi fondamentali ritrovati della scienza medica.
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