L'altroieri ho accennato di essere andata a Roma due domeniche fa... ma a far cosa? Beh, assieme ad alcuni amici conosciuti ai corsi di fotografia ho fatto un po' di street photography in giro per la Capitale – chissà quando mi deciderò a effettuare lo sviluppo... – oltre a visitare presso il Palazzo delle Esposizioni la mostra fotografica National Geographic, 125 anni. La Grande Avventura, che racconta la storia del magazine in centoventicinque foto, una per ciascun anno della sua vita: puoi vederne dodici qui.
È proprio di una di queste foto che oggi voglio parlarti, in quanto mi ha colpita per un motivo particolare, e non perché fosse la più bella in assoluto: quante ne ho viste pensando «Questa avrei voluto scattarla io»... :-) Era inserita nella categoria Le esplorazioni: Mare, e puoi vederla qui sotto, presa da questo articolo.
La foto è stata scattata il 26 marzo 2012 da Mark Thiessen, e recava la seguente didascalia (ce l'ho a portata di mano perché ho acquistato anche il catalogo della mostra): «James Cameron, regista ed Explorer-in-Residence di National Geographic, esce dal DEEPSEA CHALLENGER, il sommergibile all'avanguardia con cui si è inabissato nella Fossa delle Marianne – 11.000 metri sotto il livello del mare – stabilendo il record mondiale dell'immersione in solitaria più profonda». No, James Cameron non è un omonimo oltreché collega del celebre regista di Terminator, Titanic, Avatar e (ma tu guarda un po') The Abyss: si tratta proprio della stessa persona! :-) Sapevo che Cameron era un tipo avventuroso – per le riprese di Titanic non si era certo limitato a ricostruire il set in studio, tanto per dirne una – ma non avevo idea che, oltre a quello degli incassi al botteghino, detenesse anche un simile primato! :-O Caspita, io lo imparai alle scuole elementari che, così come l'Everest è la vetta più alta della Terra con i suoi 8.848 mslm, la Fossa delle Marianne è la più profonda depressione oceanica conosciuta al mondo... e adesso scopro che ci si è immerso uno che conoscevo soltanto per i suoi film, non certo per queste attività così "estreme". Prima di lui l'impresa fu realizzata (non in solitaria) da Jacques Piccard e Don Walsh, che nel 1960 raggiunsero il fondo della Fossa a bordo del batiscafo Trieste... solo che loro non poterono twittare la loro esultanza come ha fatto Cameron: «Just arrived at the ocean's deepest pt. Hitting bottom never felt so good. Can't wait to share what I'm seeing w/ you @DeepChallenge». Anche se con oltre due anni di ritardo... tanto di cappello, Big Jim! :-)
Ah, la mostra è stata prorogata fino al 13 luglio. Qualora dovessi capitare a Roma, ti consiglio senz'altro di farci un salto... e se non sei ancora convinto cedo la parola al curatore Guglielmo Pepe: «Non so se vedendo la mostra potrete cogliere un altro messaggio. Ma c'è, ed è questo: noi siamo gli esseri più intelligenti del Pianeta, però non i migliori. Dobbiamo avere maggior rispetto nei confronti degli altri esseri viventi, perché il destino di Madre Terra è in primo luogo nelle nostre mani. Non ci è permesso di ignorare, o fingere di ignorare, che non siamo i padroni. Ricordiamoci che il patrimonio che abbiamo a disposizione non è inesauribile. Dunque se dopo la mostra vedrete con occhi diversi – più empatici, più comprensivi – tutte le specie viventi, sarà missione compiuta. E vorrà dire che la speranza di avere un mondo migliore è ancora viva». :-)
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