Allora, ricapitolando...
Chi, settimanale di gossip di proprietà del gruppo Mondadori diretto da Alfonso Signorini, dedica quattro pagine a Veronica Lario, divorziata da Silvio Berlusconi il quale del suddetto gruppo editoriale è azionista di maggioranza. Il servizio mette in luce senza tante cerimonie il «look rilassato», per non dire trascurato, e la linea appesantita della ex first lady, ormai quasi cinquantottenne; volendo essere maliziosi si potrebbe sospettare che anche il titolo dell'articolo, La nuova vita di Veronica, intenda alludere al punto vita non proprio da vespa della signora... ;-)
Dopo qualche giorno Miriam Bartolini – è così che si chiama all'anagrafe – concede un'intervista esclusiva a Il Messaggero rammaricandosi dell'irrispettoso agguato fotografico rivolto dal "giornale di famiglia" a lei, che ha l'imperdonabile "colpa" di non essere più una Berlusconi ma è pur sempre la madre di tre dei figli dell'ex premier, e rivendicando il suo – sacrosanto, a mio avviso – diritto a invecchiare «normalmente, senza pretendere di fermare il tempo».
L'intervista della Lario suscita reazioni di natura opposta: se da una parte prendono le sue difese le donne di Forza Italia tranne Daniela Santanchè (ma c'era da aspettarselo), dall'altra Alfonso Signorini replica piccato «L’indignazione della signora Lario è a orologeria e a sette giorni dalle elezioni si presta a qualche sospetto» – con quale faccia tosta, dopo averla provocata tanto apertamente...! – e dalle pagine de Il Giornale Alessandro Sallusti (guarda caso, il compagno della summenzionata "Santadeché") si cruccia del fatto che «Con cadute di stile che fanno tristezza, si regolano anche conti personali, come ha fatto ieri Veronica Lario in un'intervista rancorosa sull'ex marito Silvio Berlusconi».
Cioè, fatemi capire: una donna si trova sbattuta sulle pagine di un diffusissimo settimanale a tiratura nazionale, con foto rubate che non la mostrano proprio all'apice della forma fisica e, tanto per ribadire il concetto, sono accompagnate dai consigli (non certo richiesti) del chirurgo estetico – una categoria professionale dai cui interventi la signora non è affatto esente, a dire il vero – e del nutrizionista... e non ha neanche il diritto di reagire, in maniera peraltro dignitosissima, a mio modesto parere? Non sono per niente d'accordo con Selvaggia Lucarelli quando le rimprovera la mancanza di autoironia e leggerezza e aggiunge che «invecchiare sereni, anzi, campare sereni, vuol dire fregarsene, non rivendicare il diritto di non apparire su un giornale se non al meglio della propria forma fisica». Sì, sarebbe tanto bello sapersene fregare di certe cose, non lo nego... ma quante persone, e soprattutto quante donne, ci riescono sul serio? Per quanto mi riguarda, la cura che dedico al mio aspetto è inferiore alla media femminile, vedermi anche solo con un filo di trucco è quasi un evento storico, e non mi faccio problemi a scendere in strada a buttare l'immondizia spettinata e vestita con una tuta informe... ma se in quei momenti qualcuno mi immortalasse di nascosto e distribuisse quegli scatti, oh, lo dimostrerei eccome, quanto anch'io ci tengo alla mia immagine! :-) La mia fortuna è che al momento foto del genere avrebbero un valore di mercato minore di zero... ;-)
L'unica frase del post di Selvaggia che sottoscrivo in pieno è quella conclusiva: «io ci metterei la firma ad arrivare ai sessanta col suo girovita». Eh già, ho la sensazione che non sarà facile preservare dal trascorrere del tempo la mia linea attualmente invidiabile... ;-) ;-) ;-)
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