Per l'occasione ho pensato di provare a installare qualche app di messaggistica istantanea alternativa a WhatsApp. Viber la conoscevo già, ma ho apprezzato ancora di più Telegram: ha un'interfaccia mooooolto (pure troppo) simile a quella del popolare omologo, promette una maggiore sicurezza, e per di più è gratuita e open source. Mi auguro che nei prossimi dodici mesi prenderà piede a tal punto che tutti (o quasi) i miei contatti la useranno e quindi potrò finalmente dire addio a WhatsApp. Sì, perché alla fine ho ceduto e ho rinnovato il servizio per un anno al costo di 89 centesimi (avrei potuto farlo anche per tre anni a 2,40 €, oppure per cinque a 3,34 €): finché i servizi di messaggistica alternativi non raggiungeranno un bacino di utenza consistente – la famosa massa critica – è abbastanza utopistico pensare di rinunciare a WhatsApp, se la si usava già.
Insomma, cari i miei contatti, di qui a un anno vi voglio tutti quanti su Telegram! :-) Mi pare comunque corretto segnalare che due persone assai più competenti di me, Andrea Beggi e Luca Sartoni, hanno espresso le loro perplessità al riguardo. Mi permetto soltanto di osservare che probabilmente l'unico modo per tutelare davvero la propria privacy sarebbe sbarazzarsi del cellulare e cancellare tutti gli account che si sono aperti online, o ancora meglio ritirarsi a vivere sul cocuzzolo di una montagna... ;-)
In questo articolo sono elencate altre alternative gratuite a WhatsApp – oltre alla summenzionata app Viber, Kik, WeChat e Tango – alle quali aggiungo BBM (BlackBerry Messenger) che mi è stata consigliata da un "facciamico". Per non parlare dell'ormai imprescindibile Facebook Messenger... che però ovviamente richiede di essere iscritti a Facebook.
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