Sono iscritta a Consumismi, newsletter de Il Post dal nome quanto mai azzeccato: quasi ogni uscita mi fa venir voglia di comprare qualcosa, e da domani sarà anche peggio, visto che dal 1° al 24 dicembre la newsletter uscirà quotidianamente con un'idea (auto)regalo al giorno! ;-)
Vabbè, nel penultimo numero, uscito il 6 novembre scorso, si parlava tra le altre cose di...
Com'è che un oggetto che dimostra la legge di conservazione della quantità di moto di Newton è diventato un comune soprammobile da ufficio.
Il breve trafiletto linkava a un articolo de Il Post riguardante il cosiddetto pendolo di Newton (in inglese Newton's cradle, ovvero "culla di Newton"). Da appassionata di scienza ho deciso che per me, che non ne avevo mai posseduto uno e forse non ne avevo neppure visti dal vero, era giunto il momento di colmare questa lacuna: ho cercato su Amazon, ho ordinato uno dei modelli più economici ma con delle buone recensioni, e me lo sono fatto recapitare come di consueto in ufficio, visto che di norma in settimana durante il giorno a casa non c'è nessuno che possa rispondere al corriere. Aperto il pacco, mi sono trovata fra le mani una scatoletta più piccina di quanto mi aspettassi – eppure l'inserzione indicava le dimensioni – ed è bastato il tempo di montare la semplice struttura e girare il breve video qui sotto (sicuramente meno entusiasmante di quello incluso nell'articolo succitato)...
... per decidere che non avrei lasciato il "pendolino" sulla scrivania dell'ufficio: così piccolo e delicato, preferivo tenerlo a casa. L'ho smontato e riposto nella confezione con cura, almeno così credevo, e la sera stessa l'ho tirato fuori per rimontarlo e farlo vedere al mio compagno... ma è a quel punto che mi sono resa conto di non averlo inscatolato in maniera abbastanza attenta: i fili erano tutti intrecciati, e ogni tentativo mio e del mio compagno di districare il groviglio non ha fatto che peggiorare la situazione. Ecco in che condizioni si trovava l'aggeggino quando ci siamo rassegnati a lasciar perdere.
Se avessimo voluto ridurlo così di proposito, forse non ci saremmo riusciti. Mi sembra una notevole dimostrazione non tanto della legge di conservazione della quantità di moto, quanto piuttosto della legge di Murphy: «Se qualcosa può andare storto, lo farà». ;-)
Ci sono rimasta così male che per consolarmi ne ho dovuto comprare un altro, sempre su Amazon: costa poco più della metà del primo, e aveva delle recensioni meno favorevoli, ma funziona quasi altrettanto bene (o, per meglio dire, decentemente).