Un paio di settimane fa, tramite la chat WhatsApp dei compagni di liceo, ho saputo che è venuta a mancare la nostra prof di Storia e Filosofia del triennio.
Non eccellevo in Filosofia, anzi la studiavo con una certa fatica e controvoglia, il che è strano essendo stata la sottoscritta una studentessa modello... ma ricordo che nel programma del terzo anno, i cui "protagonisti" erano Socrate, Platone e Aristotele, trovai parecchi elementi di interesse, in particolare tra i filosofi "minori". E soprattutto è grazie alle discussioni della professoressa D'Amico con noi studenti, che erano lezioni di educazione civica a tutti gli effetti, che ho maturato molte delle idee che porto avanti ancor oggi. In pratica la cittadina che sono diventata è in buona parte merito – o dovrei forse dire colpa? ;-) – suo.
Guardando il reel qua sotto, pubblicato da Eugenio Radin aka WhiteWhaleCafe e suggerito da Mattia Marangon nell'uscita del 10 ottobre della sua newsletter Edamame, ho fatto un rapido ma efficace ripasso dei concetti di fenomeno e noumeno (si pronuncia con l'accento sulla u, noùmeno) che affrontai studiando il pensiero di Immanuel Kant, se non sbaglio al quarto anno di liceo.
@whitewhalecafe 👉 Oggi ti spiego Kant usando dei colori 🎨 👉 L'epistemologia è una delle branche più interessanti della filosofia e all'interno dell'epistemologia è centrale l'opposizione tra fenomeno e noumeno, cioè tra il mondo come esso è e il mondo come noi lo conosciamo. 🧠 👉 Si piacciono questi contenuti filosofici segui la pagina e iscriviti alla newsletter dal link che trovi in bio! #filosofia #imparacontiktok #kant #scienza #conoscenza #scuola #filosofando #pensierocritico #perché #whitewhalecafe ♬ suono originale - WhiteWhaleCafe
Ecco la trascrizione del breve discorso, corredata da alcune note mie.
Come posso essere sicuro che quando guardiamo questo pennarello [mostra un pennarello rosso, NdC] vediamo lo stesso colore? E se in realtà vedessimo due tonalità diverse ma le chiamassimo entrambi rosso? Dietro a questa domanda apparentemente infantile si nasconde un'importante riflessione: quella della differenza tra fenomeno e noumeno. Con "fenomeno" in filosofia si intende il mondo come esso ci appare, la rappresentazione che ci facciamo di un oggetto, insomma il colore che vediamo quando guardiamo il pennarello. Con "noumeno" invece intendiamo il mondo in sé e per sé, l'aspetto di questo pennarello a prescindere dalla nostra osservazione. Già molto tempo fa i filosofi hanno iniziato a chiedersi se fenomeno e noumeno fossero uguali, cioè se il mondo in sé sia oppure no uguale a come noi lo osserviamo. La risposta più importante l'ha data Immanuel Kant [del quale fa vedere il volume della Critica della ragion pura, NdC], e purtroppo è negativa: noi non potremo mai, ci dice Kant, sapere com'è il pennarello in sé e per sé, perché nel momento stesso in cui lo osserviamo le categorie della nostra mente danno una certa forma a quell'osservazione. Un po' come se avessimo degli occhiali da sole che fanno da filtro tra la realtà e la nostra mente. E l'osservazione di Kant non è affatto stupida! [Lungi da me permettermi di pensarlo, NdC] La scienza del '900 mostrerà come la presenza di un osservatore modifichi il sistema fisico che si sta osservando. [Mi son tornati in mente il principio di indeterminazione di Heisenberg e il paradosso del gatto di Schrödinger, NdC] Dunque non possiamo essere certi di quale sia l'aspetto puro di questo pennarello, ma possiamo essere comunque ragionevolmente certi che la mia e la tua osservazione siano simili, e questo perché le categorie mentali non sono soggettive, ma sono strutture presenti in tutti i cervelli umani. Anche se probabilmente il nostro dubbio non svanirà del tutto.
Trovo che questo rappresenti un interessantissimo spunto di riflessione, alla portata pure di chi la filosofia la mastica poco come me o anche meno, e con svariate applicazioni alla vita di tutti i giorni.
Mi viene in mente la stessa domanda che lessi tempo fa non ricordo dove riguardo alla luce. La luce, sostanzialmente, è composta da onde elettromagnetiche che vengono elaborate dal nostro occhio e convertite in segnale elettrici che poi arrivano al cervello. Quindi noi vediamo la luce perché il nostro cervello è in grado di "vederla". Ma se nel mondo non esistessero forme di vita in grado di elaborare queste onde elettromagnetiche, sul nostro pianeta la luce esisterebbe oppure no? :-)
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