domenica 6 novembre 2022

La gogna mediatica delle Iene

Nei giorni scorsi sono venuta a sapere della drammatica vicenda di Daniele, 24enne di Forlì, il quale si è impiccato dopo aver scoperto che Irene, la ragazza con la quale aveva chattato per circa un anno e della quale si era perdutamente innamorato, non era la persona che lui credeva fosse. Anzi, non era nemmeno una persona reale: si trattava di un personaggio fittizio interpretato da un uomo di 64 anni che aveva architettato una crudele beffa ai suoi danni. Quello che non avevo capito è che il suicidio risale a settembre dell'anno scorso, ma la notizia è tornata di attualità in questi giorni perché la trasmissione televisiva Le Iene, alla quale sarebbe proprio il caso di cambiar nome in Gli Sciacalli, le aveva dedicato un servizio spedendo l'inviato Matteo Viviani sulle tracce dell'imbroglione, il quale è stato ripreso camuffandone le fattezze. Ma non abbastanza perché i suoi concittadini di Forlimpopoli non lo riconoscessero.

Ebbene, è notizia di oggi che anche il 64enne, evidentemente sopraffatto dalla vergogna, si è tolto la vita. Chissà come saranno "contenti" quelli de Le Iene: è grazie a loro che adesso "giustizia è fatta"! (Il padre di Daniele si era lamentato per il fatto che il persecutore di suo figlio se la fosse cavata con soli 825 euro di multa per sostituzione di persona, e aveva invocato pene più severe per i reati online)

Sia chiaro, ciò che ha fatto quell'uomo è ingiustificabile oltre che privo di senso. Ma sono convinta che se Daniele, che peraltro era un gran bel figliolo e in condizioni normali non avrebbe di certo avuto problemi a trovare una persona in carne e ossa che lo amasse davvero, non fosse stato affetto da gravissime fragilità emotive, ce l'avrebbe fatta a superare la delusione, e oggi sarebbe ancora vivo. E il fatto che chi l'ha raggirato l'abbia seguito nell'aldilà non fa altro che rendere ancora più dolorosa e squallida tutta questa storia.

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