Stasera condivido un paio di tweet che spiegano in maniera concisa ma efficace cosa sia il mansplaining, ossia «l'atteggiamento paternalistico di alcuni uomini (ma non solo) quando spiegano a una donna qualcosa di ovvio, oppure qualcosa di cui lei è esperta, perché pensano di saperne sempre e comunque più di lei oppure che lei non capisca davvero».
Il primo è della ricercatrice Jessica McCarty.
A un incontro di NASA Earth 10 anni fa, uno studente di post-dottorato maschio bianco mi interruppe per dirmi che non capivo gli "human drivers of fire", che avevo assolutamente bisogno di leggere McCarty et al.
Lo guardai negli occhi, tirai indietro i miei lunghi capelli in modo che potesse leggere la targhetta con il mio nome.
"Sono io McCarty et al."
Il secondo è della docente di psicologia Madeleine Pownall.
È successo! Un revisore mi ha suggerito di familiarizzare con il lavoro di Pownall et al. (2019, 2020) per comprendere meglio il campo 🤪
Per chi non avesse dimestichezza con certe questioni, «et al. (et alii) è usato nelle citazioni bibliografiche, sia nelle bibliografie o nei cataloghi delle biblioteche, sia nelle note a piè di pagina, per riferirsi genericamente senza menzionarli ai co-autori di un'opera collettiva, che reca come esplicito riferimento solo l'autore principale o il primo autore».
[Quando lavoravo in ambito accademico, nel mio dipartimento c'era la convenzione di disporre gli autori dei paper in ordine alfabetico, perciò, avendo il cognome che comincia per L, non avevo praticamente speranza di figurare come prima autrice, ma finivo sempre fra gli et al.]
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