sabato 29 giugno 2013

Addio a Margherita Hack

Si è spenta a Trieste la scorsa notte alla veneranda età di novantuno anni la nota astrofisica e attivista Margherita Hack, definita dall'oncologo Umberto Veronesi «l'icona del pensiero libero e dell'anticonformismo». Mesi fa aveva rifiutato di sottoporsi a un delicato intervento al cuore, sostenendo che preferiva vivere meno ma meglio. La scomparsa dell'amatissima scienziata toscana ha suscitato numerosissime manifestazioni di cordoglio, e molti l'hanno salutata con frasi del tipo «Adesso è finalmente in cielo, tra le sue stelle»... anche se lei era convintamente atea e nell'aldilà non ci credeva proprio, tanto che disse «Penso che il cervello sia l'anima, non credo alla vita dopo la morte e tanto meno a un paradiso in versione condominiale, dove reincontrare amici, nemici, parenti, conoscenti». Non per questo le difettava un fortissimo senso morale, il quale la portò ad affermare «Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà. Senza leggi etiche ci sarebbe il branco e non la società. E andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici».
Io ho scelto di renderle omaggio semplicemente pubblicando una breve selezione di sue citazioni tratte da Wikiquote. Ecco qui di seguito le altre.
Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano.
L'astronomia ci ha insegnato che non siamo il centro dell'universo, come si è pensato a lungo e come qualcuno ci vuol far pensare anche oggi. Siamo solo un minuscolo pianeta attorno a una stella molto comune. Noi stessi, esseri intelligenti, siamo il risultato dell'evoluzione stellare, siamo fatti della materia degli astri.
Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l'universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a Dio. Ricorrendo a Dio non c'è più bisogno di scienza. È come se Dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui. Il compito della scienza è proprio quello di fare a meno di Dio. Cercare di capire con la propria ragione.
È quello che dico sempre, anche essere atei, come essere credenti, è una fede perché io non posso dimostrare né che Dio c'è, né che non c'è. Io non credo perché non mi soddisfa l'idea di Dio, non posso pretendere di dimostrare che Dio non c'è.
Inoltre mi riprometto di leggere quanto prima qualcuno dei suoi libri, iniziando magari da Libera scienza in libero Stato. Perché il suo modo di pensare lo trovo sotto molti aspetti condivisibile, e comunque meritevole di essere approfondito.

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