- La storia della trentunenne ricercatrice Marina, che a un certo punto, pur avendo alle spalle una laurea in Chimica e un dottorato, ha deciso di iscriversi a un Istituto Tecnico Specializzato, nella speranza di trovare un impiego stabile.
- Ancor più sconcertante è la vicenda della trentanovenne Silvia, che oggi vende lampredotto nel chiosco di famiglia a Firenze, ma fino all'anno scorso lavorava come ricercatrice di Farmacologia all'Università di Siena.
- Un singolare annuncio pubblicato su eBay: «Vendesi causa mancato utilizzo laurea in scienze Politiche».
- Il post di Daria Bignardi la quale, prendendo spunto dai titoli di studio "tarocchi" esibiti da alcuni politici in campagna elettorale, osserva come la laurea non garantisca affatto una brillante carriera, e fa notare come personaggi del calibro di Bill Gates, Steve Jobs e Mark Zuckerberg, tanto per limitarci all'ambito informatico, non si siano mai laureati.
- Il tweet di Lia Celi: «La laurea americana di Marta #Grande in Italia non vale nulla. Allora è proprio equivalente a una laurea italiana».
- Lo scambio di battute tra Checco (Zalone) e Farah nel film Che bella giornata, che puoi ascoltare sul finale di questo video: «Un giorno capirai tante cose di questo Paese... Qui si sta bene, Farah! Tu studi, vero?». «Sì». «Non serve a un c***o, qui».
lunedì 18 marzo 2013
Pezzi di carta
Oggi sono in vena di condividere una piccola antologia di spunti abbastanza eterogenei raccolti negli ultimi mesi e accomunati da un argomento specifico: non ti ci vorrà molto per capire quale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento