Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.Una frase dalla forza evocativa impareggiabile!
Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.
Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.Sono parole che mettono i brividi, soprattutto se si pensa alle inchieste in corso sulla trattativa tra Stato e mafia... :-(
La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.E sì, bisogna parlarne: tutti coloro che ci hanno a che fare dovrebbero essere messi in condizione di poter condividere le loro esperienze. Non è giusto cullarsi nell'illusione che la mafia sia stata sconfitta, perché non è così, purtroppo... e non succederà mai, se il seme della legalità alimentato dalla consapevolezza e da un sano senso civico non avrà modo di germogliare nelle coscienze.
[La fotografia che apre il post è entrata indelebilmente nell'immaginario collettivo. Linkiesta.it pubblica un'intervista al fotoreporter che la scattò]
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