Insomma, l'innocente e giocoso riscaldamento pre-gara dell'ostacolista australiana diciannovenne Michelle Jenneke ai campionati del mondo juniores di atletica leggera è rivisitato in chiave sexy grazie a un montaggio sapiente e soprattutto a una colonna sonora che l'autore del post Mario Braconi definisce «uno dei brani più mefitici della disco italica anni Ottanta». Ora, a parte questo giudizio che mi sembra un tantino ingeneroso [per quanto Sabrina Salerno non debba il successo che ha ottenuto né al talento canoro né alla qualità dei testi interpretati ;-)], condivido parola per parola le considerazioni di Braconi. Michelle era provocante come può esserlo una ragazza giovane, bella e atletica che si accinge a scendere in pista, e reinterpretare le sue movenze come un balletto sexy mi sembra oltraggioso sia verso di lei, ridotta a una specie di oggetto sessuale, sia nei confronti dell'immagine femminile in generale.
P.S.: Il video integrale della gara di Michelle riporta nel titolo la precisazione «no 80s music»...
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