mercoledì 21 ottobre 2009

Prevenire è vivere

Prendendo esempio dal post di Sara, provvedo anch'io a dare il dovuto risalto a un'iniziativa che dovrebbe stare particolarmente a cuore a tutte noi donne.
La Campagna Nastro Rosa, in Italia, è da 16 anni il frutto di un'importante collaborazione tra Estée Lauder e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), da quasi un secolo impegnata nella promozione della salute e nella diffusione di una corretta cultura della prevenzione oncologica.
Durante il mese di ottobre i circa 390 ambulatori LILT saranno a disposizione per visite senologiche. Per maggiori informazioni visitare il sito della LILT o quello di Nastro Rosa (dal quale ho tratto il contenuto di questo post), oppure telefonare al numero verde 800 99 88 77 (UPDATE: ho scoperto che i riferimenti disponibili sul sito non sono aggiornati... meglio affidarsi al pdf linkato da Sara).
Non possiamo ignorare che il tumore della mammella è il tumore più frequente nella donna, e la sua incidenza è particolarmente elevata nei Paesi ad economia più avanzata. In Italia una donna su 10 si ammala di tumore della mammella.
Da circa un ventennio, nonostante l'aumento annuale di nuovi casi, si sta registrando nei Paesi industrializzati una sia pur lenta ma continua diminuzione della mortalità. E questo grazie a una corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione verso la diagnosi precoce, che si è rivelata strategicamente importante e determinante per il successo di guaribilità. La costante conoscenza della problematica – che deve coinvolgere medici di famiglia, ricercatori, medici specialisti e le stesse donne – ha reso questa malattia sempre più curabile e, quindi, guaribile. Questa situazione non potrà che migliorare, con ulteriore incremento della sopravvivenza, se sarà facilitato l'accesso a centri di diagnosi e cura specializzati, omogeneamente distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Quando si parla di prevenzione per una malattia come il carcinoma della mammella, bisogna sempre distinguere due strategie operative ben precise e comunque fra loro correlate. La prevenzione primaria riguarda l'individuazione e la rimozione delle cause che producono il tumore e dei fattori di rischio, ma è tuttora di non facile applicazione. L'attività fisica, il controllo del peso, un regime alimentare equilibrato con maggior consumo di frutta fresca e verdura, la lotta al tabagismo sembrano comunque correlati con la riduzione del rischio. La prevenzione secondaria è rappresentata dalla diagnosi precoce. La scoperta di un tumore nella sua fase iniziale permette una cura meno aggressiva ed offre maggiori possibilità di guarigione. Essa costituisce oggi l'arma strategica raccomandata nella lotta al tumore della mammella.
Sempre più spesso è il radiologo che, eseguendo una mammografia o un'ecografia con finalità preventive, quindi in assenza di sintomi, scopre un tumore non palpabile. Purtroppo ancora oggi molte donne, scarsamente informate sui vantaggi derivanti dalla diagnosi precoce in assenza di sintomi, non si sottopongono a controlli di tipo preventivo e scoprono con le proprie mani il tumore: per questo motivo è necessario che le donne conoscano i segni con i quali un tumore della mammella può presentarsi. Qualsiasi sensazione di cambiamento del normale aspetto della mammella o la comparsa di un nodulo mammario deve indurre a richiedere un controllo da parte del proprio medico e/o di uno specialista.
È importante scoprire il tumore il più precocemente possibile, poiché più il tumore è piccolo più elevate saranno le possibilità di guarigione. Gli esami più importanti per la diagnosi di un tumore mammario sono: visita clinica senologica, ecografia, mammografia, prelievi con ago, risonanza magnetica. Ma non bisogna sottovalutare l'autoesame, che è il controllo che la donna dovrebbe attuare ogni mese e consiste nell'osservazione allo specchio delle proprie mammelle e nella palpazione delle stesse. La metodologia di esame è semplice, ma è bene che sia un medico ad insegnarla. È particolarmente importante che la donna comprenda che il compito dell'autoesame non è la diagnosi, ma solo "la conoscenza" delle proprie mammelle e quindi la percezione di eventuali cambiamenti persistenti da comunicare tempestivamente al proprio medico.

Nessun commento:

Posta un commento