«La nostra vita deve essere sempre ispirata dalla mortificazione, altrimenti perché staremmo nel Partito Democratico?»LOL!

«La nostra vita deve essere sempre ispirata dalla mortificazione, altrimenti perché staremmo nel Partito Democratico?»LOL!

Nell'ultima settimana sono andata al cinema per ben due volte. Giovedì sera ho visto La classe (titolo originale Entre les murs), elogiato in maniera pressoché unanime dalla critica nonché vincitore della Palma d'Oro come miglior film al Festival di Cannes 2008; non accadeva da 21 anni che questo premio venisse assegnato a un film francese.
Non ha suscitato in me particolari emozioni, e dal mio punto di vista non rispettava una regola base: affinché la sceneggiatura possa avvincere lo spettatore, deve accadere qualcosa... mentre nel corso dei 128 minuti di questo film non succede praticamente nulla di rilevante; durante la visione ci si aspetterebbe da un momento all'altro un avvenimento eclatante, che so, l'alunno disadattato picchia il prof oppure organizza una sommossa in piena regola... e invece l'evento clou della vicenda non è affatto così sconvolgente, a mio modo di vedere.
); c'è ad esempio l'alunno di origine cinese che supplisce alle proprie difficoltà linguistiche impegnandosi il più possibile.
). I membri della cooperativa vivono di lavori assistenziali, tipo incollare francobolli sulle buste, ma Nello, contravvenendo al parere dello psichiatra, uno della vecchia scuola incline a non lesinare psicofarmaci, si mette in testa che imparino un mestiere "vero": posare parquet. All'inizio i "matti" combinano inevitabilmente qualche pasticcio, ma poi imparano dai propri errori e diventano richiestissimi nel settore grazie alla loro creatività nel riciclare gli scarti del legno per comporre originali mosaici. Come c'era da aspettarsi, l'ingresso dei malati mentali nel mondo delle persone "normali" non è tutto rose e fiori, purtroppo... ma alla fine si può dire che Nello abbia avuto ragione a seguire l'istinto e a portare avanti la sua convinzione: «Quello che fa stare bene me farà stare meglio anche loro».
ebbene sì, finalmente ce l'ho fatta!... e prevedo di tornare prossimamente a scrivere nella categoria al volante.
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Questo per dire che ho apprezzato parecchio il suo discorso, per i contenuti e pure per la pacatezza e l'aplomb che Fassino ha mantenuto esponendo argomentazioni che avrebbero scatenato il fervore di chiunque. Paolini ha accennato più volte al rischio di un insuccesso per il centrosinistra alle prossime regionali, dovuto al fatto che, quando è scoppiato il cosiddetto scandalo di Sanitopoli, alla guida della Regione c'era Ottaviano Del Turco... ma ha tenuto a sottolineare che, secondo gli inquirenti, il malcostume emerso negli ultimi mesi aveva avuto origine sotto la precedente giunta di centrodestra, e che il Pd da parte sua si sta impegnando il più possibile a fare "pulizia". Un po' più ottimista mi è parso Fassino, secondo il quale il premier avrebbe deciso di venire qua in Abruzzo a sostegno di Chiodi perché la vittoria di quest'ultimo non appare più così scontata come sembrava inizialmente.

Catarella aviva addrumato il portatile e macari lui armiggiava.Questo non è che uno dei brani dai quali desumo che Andrea Camilleri, invece, di informatica ne capisce poco o niente. Come si fa a dare così per scontato che una persona adotti criteri tanto banali e prevedibili per scegliere una password? (Tanto per la cronaca, io mi regolo in ben altra maniera)
«Dottori, difficillimissimo è».
«Pirchì?».
«Pirchì c'è la guardia ai passi».
Montalbano strammò. Quale guardia? Quali passi?
«Catarè, che minchia dici?».
«Dottori, ora ci lo spiego. Quanno uno non voli che uno gli talia le cose intime che ci ha dintra, ci mette una guardia ai passi».
Montalbano accapì.
«Una password?».
«E io che dissi? La stissa cosa dissi. E si uno non ci dice la palora d'ordine, la guardia non ti fa passari».
«Allora siamo fottuti?».
«Non è ditto, dottori. Gli bisognerebbe un foglio indovi che c'è scritto nomi e cognomi del propietario, data di nascita, nomi della mogliere o della zita e del frati e della soro e della matri e del patre, del figlio mascolo se ne ha, della figlia fìmmina se ne ha...».
Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aviva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciliddro a dù fìmmine, una morta e l'altra viva, che gli avivano contato che la luna era fatta di carta.Infine, ecco la nota conclusiva dell'autore:
È la solita avvertenza che oramà mi sono stuffato di fari: questa storia me la sono inventata. Epperciò macari i personaggi (coi loro nomi e cognomi) e le situazioni nelle quali si vengono a trovare appartengono alla fantasia. Qualichi omonimia quindi è del tutto casuale.Non so perché, ma leggendo a pagina 41 mi è venuto il sospetto che la storia non fosse poi così slegata dalla realtà, invece...

Durante il tirribilio dell'uragano di Mani pulite [il senatore Nicotra] si era trasformato in sottomarino, navicando sott'acqua a quota periscopio. Era assumato solo quanno aviva visto che c'era la possibilità di gettare l'ancora in un porto sicuro: quello appena appena costruito da un ex palazzinaro milanisi, doppo addivintato proprietario delle tre maggiori televisioni private italiane e doppo ancora deputato, capo di un partito personale e primo ministro.Dopo aver finito di vedere la fiction, ho terminato di leggere L'età del dubbio, l'ultimo romanzo della serie in ordine di tempo. Questa volta Salvo non tradisce Livia con il corpo, ma con la mente sì, altroché... Come va a finire? Vi dico solo che, quando sono arrivata all'ultima riga, ero senza fiato... dallo stupore? Beh, diciamo di sì... e prendiamo per buono che quello fosse l'unico finale concepibile dal punto di vista dell'economia della storia!
Questa mattina, presso l'Auditorium "L. Petruzzi" in via delle Caserme, ho assistito, nell'ambito dell'evento denominato "Bacco, Trabocco & Venere", alla premiazione della prima edizione dell'AbruzzoBlogAward. Incredibile ma vero, non sono ritornata a casa a mani vuote: essendomi classificata seconda nella sezione "Giornale d'Abruzzo Special Award", ho riportato a casa un bel premiozzo in vetro di Murano!
Trattandosi di un oggetto piuttosto frangibile, dovrò trovargli una collocazione che lo tenga al sicuro dalla mia cronica maldestraggine...
Invece si sapeva che l'esito finale per il "Giornale d'Abruzzo Special Award" e per l'"Università di Teramo Special Award" (riservato alla giuria composta da studenti dell'Università di Teramo) sarebbe stato annunciato solamente nel corso dell'odierna cerimonia di premiazione. Gli organizzatori, da parte loro, ne erano al corrente già da giorni, tanto è vero che avevano fatto incidere sui premi i nomi dei vincitori; non per polemizzare ma, considerato che sono tanto prolissa nello scrivere quanto timorosa nel parlare, avrei preferito saperlo prima anch'io, così almeno mi sarei preparata un discorsetto...
e invece sono riuscita a spiccicare soltanto poche parole. Tra l'altro ho detto che non mi aspettavo di essere premiata, ma non è del tutto vero; quando ho notato che le screenshot dei blog che sono state proiettate all'inizio della premiazione (tra le quali c'era anche la mia) erano di meno rispetto ai blog in concorso, mi è balenato nella mente un pensiero: «Vuoi vedere che...». E infatti... 
E io che ero convinta che fosse il caso di ribattezzare "La curiosona"...
Questa sera su Raitre andrà in onda la seconda puntata di Non perdiamoci di vista, one woman show con protagonista la grande Paola Cortellesi. La puntata di esordio mi è sembrata un positivo salto di qualità rispetto al precedente di Nessundorma, trasmesso nel 2004. Certo, magari una durata di due ore è un tantino eccessiva e non tutti gli sketch erano proprio all'altezza della situazione, ma a mio avviso almeno tre momenti della serata di giovedì scorso valevano, per così dire, il prezzo del biglietto... o meglio del canone Rai! 





Ieri sera ho chiesto a mia madre: «Non lo guardi Raccontami?».
Comunque ci siamo sintonizzate su Canale 5 per vedere com'era. Io, che ho già confidato di ammirare Lorella Cuccarini da sempre, ho dovuto lasciar perdere ben presto, attanagliata com'ero dalla tristezza!!!
Allora ditelo che volete obbligare la Cuccarini al prepensionamento affibbiandole format sempre più scadenti (il flop di La sai l'ultima risale a pochi mesi fa). Comunque gli ascolti dello show non sono stati proprio disastrosi... chissà.
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), il premier-showman ha assicurato che la sua voleva essere una «carineria assoluta» (come se quei tre aggettivi fossero i più bei complimenti che poteva fare al neoeletto presidente USA... ma si sa, per lui l'aspetto fisico è fondamentale!
); poi ha peggiorato la situazione come solo lui sa fare, prendendosela con gli «imbecilli» che non apprezzano il suo sense of humour. Che qualcuno dei suoi lo fermi, per carità! 

(qui il video della famosa canzone omonima degli Scorpions, che con il post non c'entra poi un granché... ma, siccome il titolo capitava a fagiuolo, ne ho approfittato per riproporvela!
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