sabato 1 aprile 2023

Un'Italia a due velocità

Ci sarebbero tanti argomenti di cui parlare oggi, dal revisionismo larussiano – come l'ha definito Andrea – alla proposta di legge, avanzata da Fabio Rampelli di FdI e bollata come ridicola nientepopodimenoché dall'Accademia della Crusca, di comminare multe assai salate a chi usa le parole inglesi nella pubblica amministrazione, fino al blocco di ChatGPT dall'Italia... ma sono tutte questioni degne di un approfondimento maggiore rispetto a quello che riuscirei a dedicar loro stasera, per cui mi occupo di uno spunto forse non altrettanto "di tendenza" ma ugualmente interessante.

Andrea Giuricin, che nella sua bio di Twitter si definisce «CEO TRA consulting, Senior advisor for Investment funds, Senior Consult. World Bank, Transport economist at CESISP-Unimib, Fellow Ibl, board member GBTA Italy» (e per lui si prefigurano tempi duri qualora la proposta di legge Rampelli dovesse passare ;-) ), ha condiviso i contenuti di un post che aveva pubblicato su LinkedIn.

Vedere che il treno #AV da Roma a Milano passa ogni 10 minuti ci fa vedere i benefici della liberalizzazione.
L'Italia è stato il primo paese a liberalizzare il trasporto ferroviario #AltaVelocitá e a distanza di 11 anni ora abbiamo quasi 160 treni al giorno tra Milano e Roma.

Il suo tweet è stato condiviso dal deputato di Azione-Italia Viva Luigi Marattin, il quale ha aggiunto...

L’ Alta Velocità ferroviaria è uno dei rari casi in cui in Italia si è applicato un approccio basato su liberalizzazioni e concorrenza. E il risultato è un miglior servizio per i consumatori. Cos’altro serve per applicare questo approccio anche in altri settori?

... ma poi è arrivata la "blastata" di Guiodic AKA Keynesblog:

Eviterei di vantare di questo risultato. Avendo lasciato il settore ferroviario al mercato (anche Trenitalia si comporta come un privato) il risultato è che gran parte del paese non ha abbastanza treni. Scandaloso il caso della linea adriatica, praticamente abbandonata.

Aggiungo solo una cosa: davvero, con una situazione del genere, il ponte sullo Stretto rappresenta un'infrastruttura prioritaria? (È una roba che proprio non mi va giù, come ho scritto più volte, l'ultima due settimane fa)

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