giovedì 7 luglio 2022

Storiella edificante... se solo fosse vera!

In un'intervista al Corriere della Sera, il "tenore pop" Andrea Bocelli ha motivato le sue posizioni contro l'aborto con le parole seguenti.

Io ho il culto della libertà, ma sono a favore della vita. A mia madre quando era incinta di me fu consigliato di abortire. I medici videro dei problemi durante la gravidanza e fu così consigliata. Il resto delle considerazioni, le lascio al lettore.

Io ci leggo un sottinteso: sì, è vero che non ci vedo ma, se mia madre avesse dato retta ai medici, voialtri non avreste mai conosciuto il mio enorme talento canoro (!).

Questa affermazione è stata duramente contestata: un po' perché Bocelli è nato nel 1958, e all'epoca in pratica non esistevano ancora tecniche di diagnosi prenatale che permettessero di prevedere con ragionevole certezza anomalie o malformazioni del feto, un po' perché la legge 194 che ha depenalizzato e disciplinato le modalità di accesso all'aborto sarebbe entrata in vigore solo vent'anni dopo, nel 1978.

Riguardo a quest'ultimo punto, ho un piccolo aneddoto familiare da condividere. Mia madre rimase incinta di me pochi mesi prima di compiere 42 anni, un'età a cui oggi è normale per una donna avere dei figli, mentre per quei tempi lei era una "secondipara" abbastanza attempata. Mamma ricordava che il ginecologo le disse «Signora, lei non è più giovanissima, ha già una figliola grandicella... Sicura di voler portare avanti la gravidanza? Ci pensi bene!». E concludeva il racconto riferendo la propria reazione: «Ahó, a che dovevo pensa'? Me lo so' magnato!». (Lei era nata nelle Marche, ma ha vissuto a Roma per molti anni) Non scese nei dettagli, e da due anni a questa parte purtroppo non mi è più possibile chiederglieli, ma quello che il dottore le stava suggerendo era con ogni probabilità un aborto clandestino, dal momento che sono nata nel 1976.

Ebbene, la gestazione si è conclusa senza alcun intoppo, il parto è stato piuttosto rapido, mamma si è ripresa in fretta "nonostante l'età avanzata", e io sono venuta al mondo perfettamente sana, a dispetto delle statistiche. Ancor oggi sono dell'idea che la decisione di farmi nascere – non ho motivo di credere che quel racconto fosse inventato – sia stata il più grande gesto d'amore materno nei miei confronti, per il quale le sarò sempre grata. Ciononostante non pretendo certo di generalizzare il nostro vissuto a regola universale, e continuerò a sostenere il diritto all'aborto sempre più spesso messo in discussione in ogni parte del mondo, perfino nei "civilissimi" Stati Uniti d'America, dove paradossalmente è più facile acquistare un'arma da fuoco, con la quale potenzialmente sterminare persone malcapitate in preda a chissà quale raptus (e non è affatto raro che succeda), piuttosto che interrompere una gravidanza indesiderata.

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