martedì 22 settembre 2009

Libertà di espressione

In un suo post di oggi, Alessandro Gilioli sottolinea che «il problema dell’informazione in Italia non è la libertà di espressione - dato che chiunque può dire la sua in Rete o sul giornale che gli è più vicino - ma è la pluralità delle fonti a cui i cittadini attingono abitualmente le informazioni e le opinioni con cui poi si fanno un’idea propria».
A partire da domani, il panorama dell'informazione italiana si arricchirà di un nuovo giornale: Il Fatto Quotidiano, guidato dall'ex direttore de L'Unità Antonio Padellaro, che conterà su una redazione di giovani agguerriti e sul contributo di firme di un certo rilievo, a cominciare da quella di Marco Travaglio (proprio oggi Michele Santoro si è esposto in prima persona per reclamare la partecipazione del giornalista ad Annozero). Sul blog Voglio Scendere è stata pubblicata una rassegna stampa di articoli che salutano più o meno benevolmente la nascita di questo nuovo quotidiano.
Le premesse sono delle migliori: Il Fatto Quotidiano si propone come un giornale nuovo, libero, eccentrico rispetto agli altri, che promette di raccontare i fatti, di non avere padroni, di non chiedere né avere finanziamenti pubblici. Un simile progetto può andare avanti solamente se ci sono lettori interessati a sostenerlo... e fortunatamente pare che la campagna abbonamenti abbia avuto successo al di là delle più rosee previsioni. Personalmente guardo con molto interesse a questa iniziativa, e non escludo di abbonarmi più avanti (si può scegliere fra il tradizionale formato cartaceo e il moderno pdf, scaricabile a partire dalla mezzanotte)... ma per il momento mi limiterò a seguire i primi passi de Il Fatto Quotidiano sperando che sia disponibile nelle edicole della mia zona, a cominciare da domani: il primo numero non voglio proprio perdermelo!
Tanto per restare in tema di libertà di espressione, leggendo un post di Alberto Cane ho scoperto che è stato disposto il sequesto del sito YouAndUs per violazione del diritto d'autore, in riferimento a una legge risalente al lontano 1941. A quanto pare, l'unica "colpa" del sito in questione, che al momento ovviamente risulta inaccessibile, è stata quella di linkare risorse web. YouAndUs proponeva infatti lo streaming di filmati in qualità degradata, rigorosamente già trasmessi in tv e hostati da altri siti web. Insomma, per passare i guai in Rete non è più necessario pubblicare materiale protetto dal diritto d'autore, ma è sufficiente linkarlo... cosa che innumerevoli utenti della Rete fanno abitualmente e con naturalezza. Citando il post di WebLogin sulla vicenda, «Vi invito a riflettere su questo e a mostrare il vostro appoggio, perché qui c'è in gioco la libertà di espressione su Internet».

1 commento:

  1. Avevo letto la notizia proprio da Weblogin.
    Certo che non c'è mica da stare allegri.

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