Dopo aver finalmente seguito per intero una puntata di 50-50 (leggasi "Fifty fifty"), il quiz preserale di Canale 5 condotto da Gerry Scotti, posso fare un raffronto con il suo omologo di Raiuno, Alta tensione, condotto da Carlo Conti.
Ebbene, in estrema sintesi, li apprezzo entrambi (dell'Eredità e del Milionario, francamente, non se ne poteva più)... ma tendo a preferire Alta tensione. Soltanto il gioco finale non mi piace: era decisamente meglio la "ghigliottina". I famigerati "corti circuiti" sono regolarmente dislocati nella parola misteriosa in modo tale che, anche se il concorrente riesce a scoprire tutte le altre lettere, esistano almeno due parole di senso compiuto che si adattano allo schema, e in questo caso a decidere l'esito della gara non è la bravura ma soltanto la Fortuna.
Il gioco finale di 50-50 ha un meccanismo originale e interessante ma non particolarmente avvincente (soprattutto se non lo si segue dall'inizio alla fine), e pure lì la fortuna gioca un ruolo determinante. Per portare a casa i soldi, il concorrente deve dire quante risposte esatte crede di aver fornito, e spesso ci azzecca... ma non necessariamente perché ha ben chiari i suoi errori. Nella puntata che ho visto, ad esempio, la concorrente era convinta che una delle risposte errate che aveva dato fosse giusta, e al contrario credeva di aver sbagliato nel dare una risposta che in realtà era corretta (per come l'ho spiegato magari può sembrare complicato... ma se conoscete il gioco forse potete capire): in questo modo, i conti tornano comunque!
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