martedì 10 settembre 2019

Indovina da che parte sto...?

La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz nonché attiva testimone della Shoah italiana, ha annunciato il suo voto favorevole alla fiducia al governo Conte bis, intervenendo nell'Aula di Palazzo Madama nel giorno del suo ottantanovesimo compleanno. Non ha risparmiato svariate frecciatine – per usare un eufemismo – al precedente esecutivo, e in particolare alla Lega e all'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ecco alcuni passaggi del suo discorso.
Il mio atteggiamento di fronte alla realtà e al clima che ha segnato la nascita del nuovo governo è di preoccupazione e speranza. Mi hanno preoccupato i numerosi episodi susseguitosi durante l'ultimo anno, che mi hanno fatto temere un imbarbarimento della nostra società. I casi di razzismo trattati con indulgenza e che sembrano entrati nella normalità del vivere civile. Allarmante è anche il linguaggio di odio.
[Riguardo all'ostentazione di simboli religiosi in politica] A me fanno effetto. Sono un farsesco e pericoloso revival del "Gott mit uns" ["Dio con noi", motto nazista].
La politica che investe nell'odio è sempre una medaglia a due facce, non danneggia solo i bersagli ma incendia anche gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio provocato dalla crisi. A me hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero, per questo il mondo in cui chi salva vita anziché premiato viene punito mi sembra un mondo rovesciato. Credo che l'accoglienza renda più saggia la nostra umanità.
Dal lungo sproloquio del succitato Salvini estrapolo giusto un frammento che si ricollega a quanto sopra.
Magari nelle prossime riforme si può anche ripensare ad alcune formule che mettono la fiducia in base al voto di un senatore a vita, una figura superata dalla storia della nostra Repubblica. È la casta della casta della casta. Affidare il governo a una manciata di senatori a vita che vengono qua quando hanno tempo… [Ha parlato il campione mondiale di assenteismo, NdC] Tiro un sospiro di sollievo per non dover affidare la fiducia a una schifezza del genere.
Sarà, ma dal mio punto di vista, se c'è una cosa a cui si addice il termine "schifezza", è proprio il suo modo di fare politica...

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