venerdì 6 maggio 2011

Un tuffo negli anni Ottanta... senza dimenticare la realtà di oggi

Ti ricordi di quando raccontai di aver assistito a uno spettacolo teatrale di beneficenza dopo essere stata contattata telefonicamente, secondo una procedura un po' insolita ma a quanto pare del tutto regolare? Ebbene, in seguito di eventi analoghi me ne sono stati proposti altri, sempre a favore dell'UNICEF, e ho sempre aderito. A dire il vero ultimamente è mia madre a comunicare con l'operatrice di GeMA Ticket: tra l'altro ha già accettato i biglietti per una pièce di Pirandello interpretata da Corrado Tedeschi che andrà in scena ad ottobre (!). Martedì scorso io e lei abbiamo invece assistito, presso il Teatro Massimo di Pescara, allo show Quarant'anni di risate con protagonista Gianfranco D'Angelo.
Ne è passato di tempo dai grandi successi televisivi del comico romano, il quale negli ultimi anni si è dedicato quasi esclusivamente al teatro. Impossibile non notare gli effetti dell'invecchiamento (del resto l'attore ha quasi settantacinque anni, sebbene portati benissimo)... ma indubbiamente lo spirito è ancora quello dei tempi migliori. Particolarmente divertente ed arguto il monologo introduttivo dedicato all'attualità, e talmente aggiornato da contenere un accenno alla fine di bin Laden. Verso la fine è emersa l'affettuosa nostalgia dello showman nei confronti dei bei tempi andati: eh già, quante cose sono cambiate nel giro di appena quattro decenni! Ho trovato un po' meno convincenti altri momenti, come quello in cui il comico ha riesumato un suo cavallo di battaglia dei tempi di Drive In, il personaggio di Marina Lante della Rovere (ma se ormai sono anni che la nobildonna fa di cognome Ripa di Meana!?). Tutto sommato, comunque, è stato uno spettacolo molto piacevole, che mi ha fatto rimpiangere i tempi in cui D'Angelo faceva furore sul piccolo schermo: detto tra noi, fra gli attuali comici di Zelig ce ne sono alcuni che mi fanno venire il latte alle ginocchia!
Ma D'Angelo è stato tutto il tempo sul palco da solo? Ovviamente no: è stato coadiuvato da un corpo di ballo composto da quattro ballerine, da una bravissima cantante piuttosto cicciottella ma abbastanza autoironica da ballare sulle note di Rosalina di Fabio Concato, e da una "spalla" femminile. Per tale ruolo il programma prevedeva la partecipazione della giunonica showgirl Sara Varone, però io mi sono accorta quasi subito che non si trattava di lei: a quanto pare ha dovuto dare forfait per motivi di salute. Se davvero stava male me ne dispiaccio, però non mi rammarico di certo per non averla potuta vedere all'opera. Devo in effetti ammettere che, dopo aver saputo della sua presenza nel cast, avevo storto il naso: trovo che debba il suo successo più alle doti fisiche e soprattutto al gossip (contribuì infatti al fallimento del matrimonio di Sabrina Ferilli) che al suo talento. Insomma, chi c'era al posto della Varone? D'Angelo, ahi ahi ahi, non ha fatto gli onori di casa presentandoci la sua partner, però a un certo punto l'ha chiamata Valentina: dando per scontato che quello fosse il suo vero nome di battesimo, in base alle informazioni reperite in Rete suppongo che si trattasse di Valentina Sullo, soubrette del Bagaglino (che non sarà l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica... ma vediamo di accontentarci! ;-)).
[La locandina è tratta dal sito di ARVU Europea]

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