La CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) è una patologia dell'apparato circolatorio descritta nel 2008 dal professor Paolo Zamboni, la cui presunta correlazione con la tristemente nota sclerosi multipla (SM) è tuttora oggetto di dibattito nell'ambito della comunità medica. Gli studi più recenti fanno propendere per un'interpretazione della CCSVI come una delle possibili conseguenze, e non delle cause, della SM. Sembra comunque che un semplice intervento di angioplastica dilatativa possa dare indubbi benefici ai malati di sclerosi multipla affetti anche da CCSVI.
La campagna propone The Disease Journey, che è stata definita la prima URL story al mondo. Cosa sarebbe una URL story? Beh, basta visitare questa pagina, e poi proseguire cliccando sulle frecce e tenendo d'occhio la barra degli indirizzi del browser, per rendersene conto. Ecco il toccante racconto che ne viene fuori.
Questa è la storia di una donna che non riusciva a muoversi, e per questo era costretta a non fermarsi mai. Più il suo corpo si bloccava, più la donna era costretta a girare. Aveva girato tutta Italia, era finita in Germania, poi in Spagna e perfino negli USA. Il risultato era sempre lo stesso: il suo corpo continuava a bloccarsi. Allora doveva ripartire e ricominciare. Conosceva il nome di tutti i farmaci del mondo, e più ne provava più si bloccava. Fu sorpresa nel sapere che ad essere bloccato non era il suo corpo, ma le sue vene. Fu così che scoprì che non aveva solo la sclerosi multipla, ma anche una malattia chiamata CCSVI. Sbloccando le vene si sentì liberata, il suo corpo ricominciò a muoversi: ora a girare era solo il suo sangue, e finalmente a bloccarsi fu la malattia.Nell'ultima pagina del percorso, all'utente viene proposto di fare una donazione e/o di condividere la storia su Facebook. Per quanto mi riguarda, dal momento che l'eventuale correlazione tra CCSVI e SM è una questione abbastanza controversa, trovo che vada affrontata con la dovuta accortezza, ma mi auguro pure che la ricerca in materia possa andare avanti ed essere coronata da successo, in modo tale da dare ai malati di sclerosi multipla almeno la speranza di una migliore qualità della vita.
Speriamo che la ricerca continui..
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