domenica 30 maggio 2010

La liberté d'expression sur Internet

L'altro giorno mi è arrivato via e-mail da Wikio, motore di ricerca di news che però indicizza anche i blog, un messaggio intitolato «Soutenez l'appel pour la défense du droit à l'anonymat sur Internet» («sostenete l'appello per la difesa del diritto all'anonimato su Internet»). Qui di seguito ne riporto il testo tradotto, non soltanto per rispolverare un pochino le mie conoscenze dell'idioma d'oltralpe (le français? Je l'adore! :-)), ma soprattutto perché a mio parere offre a noi internauti degli spunti di riflessione da non sottovalutare...
Buongiorno,
Noi teniamo ad affermare il nostro attaccamento alla libertà di espressione su Internet, la quale ha permesso a tutti di partecipare al formidabile sviluppo di informazioni e dibattiti in rete.
Una proposta di legge presentata dal senatore Masson prevede di rimettere in discussione il diritto all'anonimato dei blogger.
Si tratterebbe di imporre loro la pubblicazione del nome, dell'indirizzo, dell'e-mail e anche del numero di telefono.
Noi riteniamo che una legge simile comprometterebbe la libertà di espressione su Internet.
I blogger che scelgono l'anonimato lo fanno per motivi legati alla loro vita professionale o personale. Senza questo anonimato molti smetterebbero di bloggare.
Noi chiediamo a deputati e senatori di respingere questa proposta di legge, che, contrariamente a quanto sostengono i suoi autori, non porterebbe alcun beneficio in materia di tutela contro la diffamazione, già efficacemente assicurata dalla legge in vigore. Ricordiamo che la legge LCEN obbliga chi gestisce la piattaforma di blogging a eliminare immediatamente le pubblicazioni "litigiose" su semplice richiesta, ed eventualmente a comunicare alla giustizia i dati dell'autore.
Non vi è dunque alcun bisogno di ulteriori norme, che avrebbero come unico effetto quello di ostacolare la libertà di espressione degli internauti.
[Segue elenco dei primi firmatari]
Per sostenere il nostro appello a difesa del diritto all'anonimato dei blogger, lascia un commento firmato con il tuo nome o il tuo nickname in calce al testo disponibile qui, e indica l'indirizzo del tuo blog, se sei un blogger.
Non esitare a propagandare l'iniziativa sul tuo blog: più siamo, più possibilità avremo di essere ascoltati!
Di primo acchito magari uno penserebbe che noi italiani possiamo allegramente infischiarcene di questa faccenda, perché tanto riguarda solo la Francia... e invece io la vedo diversamente: non solo perché condivido il punto di vista di Madame Sarkozy quando ha affermato che essere di sinistra significa «sentirsi toccata dai problemi che magari uno non ha», ma anche perché è meglio stare all'erta, nel caso in cui qualche parlamentare nostrana venga a conoscenza di questa alzata d'ingegno e se ne innamori! ;-)
Per quanto mi riguarda sono senz'altro fra coloro che, se dovessero rinunciare all'anonimato, finirebbero per smettere di bloggare (e non dico che per la Rete sarebbe un male, ma per me sicuramente sì! :-)). Questo per semplici ragioni di riservatezza, non certo perché io abbia intenzione di fare qualcosa di discutibile protetta dallo schermo dell'identità "virtuale"...

1 commento:

  1. Sono solidale con i blogger francesi, se dovesse passare questa legge da loro, in poco tempo sarebbe copiata anche in italia, già è più di una volta che ci provano.

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